Finalmente ho confitto il chiodo fatale...
Finalmente
ho confitto il chiodo fatale
nella mia passione per te
è tutto finito
nella mia croce interiore ed esteriore
e così, senza pianti
apatica calo
avvolto nel lenzuolo bianco
dei miei capelli
il bacio esamine scacciato
dal rifiuto dei tuoi piedi
dalle tue labbra acide
lo sollevo da sola
non ha nemmeno
quel peso ideologico che
una privazione acquista quando
va in eredità alla storia
ah, è diventata leggerissima
la morte del mio desiderio per te
è naturale
il corpo fu rubato da lì dentro
calcola per quanti secoli culminava in delirio
dibattendosi
avvinghiato al tuo gelido rifiuto
e ora che si ritirano
ad una ad una le moire mirofore
e resto sola nel vuoto fatto
sollevo un po' di coperchio che ricopre
questi cadaveri che scrivo
e triste rido osservando
quante rughe che usanza vecchiaccia è diventato
il mio amore per te
ma anche che comico catorcio che vano
il tuo non corrisponderlo
tutto è compiuto Cristo.
E tuttavia ho osservato devota
l' usanza del dolore anche quest' anno.
Kikì Dimulà * da Addio mai
Si possono leggere altre composizioni di questa autrice greca su questo sito.
Ecco un'usanza del dolore che rigenera..
RispondiEliminaI più pensano con fastidio , se non con paura al dolore, immaginando che sia sempre negativo.
RispondiEliminaMa c'è un dolore che fa bene a mente e cuore e, -perché no- anche al corpo.
E' il dolore che libera, purifica, rigenera.