Cade tempo dal cielo....
LONTANANZA
Il vento ha svuotato
le sillabe del tuo nome,
non ha contorni il ricordo
e di me non sai nulla,
anch'io sono per te la lontananza
che non ha occhi né mani,
sono il vuoto di una nube
che cammina nel vuoto.
C'è un confine verso cui muovere,
lasciando questo niente al niente,
un confine dove incontrare
il paese della tua pelle ?
Sull' isola, tra gli spini e la sabbia,
un cerchio di cenere.
Una vela cavalca l' orizzonte.
***
CADE TEMPO DAL CIELO
Il cane fiuta l' effluvio delle zolle
che annuncia la sera.
Sull' onda rosagrigia delle crete
filari d' alberi scuri risalgono
verso i poggi. Dall' orizzonte dilagando
si versa sulle ultime colline
il giallo del tramonto.
Cade tempo dal cielo,
muore silenzioso nel fogliame.
Stanno, animali e uomini, nel cuore
dell' addio, nel suo battito che è in accordo
col soffio delle piante,
mentre la terra cerca il sonno,
e la prima stella trapunge sovrana
il mantello della lontananza.
***
ROSA MUTABILIS
Quando la luce diluvia dall' azzurro
e sui petali aderge la rugiada,
lei, tremando, s' imporpora,
poi, variabile stella,
accorda la tastiera dei colori
al movimento dei corpi
che vorticano infiammati
di celeste lontananza.
Il fiato della terra la dischiude
al brivido di fragilità e vertigine,
e il cielo, frugando nel suo cuore,
la fa pensosa del mondo,
della sua follia.
***
PRIVAZIONE, CON FIGURA
E questa che è figura d' ombra, colma
della sua assenza, questo vuoto segno
che, privo d' anni, privo di pensieri,
mostra una vita che è meno di niente,
una vita che pare trasparente
e ha un volto ch'è soltanto d'aria e vento,
cenere d' ogni desiderio spento,
questo corpo di mancanza che è assillo
nella stanza del tuo rammemorare,
insistenza che ascolta il respiro
quieto dell' erba e delle pietre, questa
mancata specie, che serba il profumo
di quel che non accade, t' appartiene
certo, come la stella alla finestra,
come appartiene la ferita a questa
materia d' ombra con lampi, che è la vita.
***
DELLA BELLEZZA
Sotto la tenda degli alberi
guizza, affannato,
un brulichìo di viventi.
In alto, la sfumata perfezione
dell' orizzonte.
Così, scaglie aspre d' esistenza
dormono nel tuo sorriso.
Sta con noi il lampo dell' apparenza.
La terra ruota, imperturbata,
tra le stelle.
***
PIOGGIA
Sotto il velo della pioggia le piante
piegano foglie, spengono i pensieri.
Si rifugiano i nomi nell' opaca
eguaglianza delle forme, e la malva,
il tarassaco, il topinambur, il papavero
s' infogliano in unico verde
flagellato dalla musica dell' acqua.
I fiori serrano i petali nell' urna.
Il vento sferza la chioma del tiglio
che ha memoria di una sera ospitale,
il suo inatteso tepore.
Nessuna luce marina che inviti
ora a un brivido di presenza.
Solo il grigio delle raffiche
che cancella la linea dei poggi
e trascina nel concerto stregato
anche il cielo e le sue iridescenze.
Fluttuano nella stanza del ricordo
nubilose sfigurate parvenze.
Antonio Prete da Se la pietra fiorisce
La prima e l’ultima (lontananza e la pioggia) hanno una una bellezza particolare, fatta di immagini semplici e precise. Mi piace soprattutto “ un confine dove incontrare il paese della tua pelle “
RispondiEliminamassimolegnani
Mi mancavano le tue osservazioni circostanziate e minuscole, che hanno il sapore di sentimenti delicatamente pregni,
RispondiEliminaGrazie per la visita !
p.s. Penso di essere proprio analfabeta... con quanti tentativi faccio per entrare nel tuo blog, mi riesce una volta su 100...
Adesso è un periodo " no "
Se non ricordi l’indirizzo e’ orearovescio.wordpress.com
Elimina:)