venerdì 4 ottobre 2019

LEGAMI E LIBERTA' ( Lettere di Lou Salomé e Anna Freud ) 2


Vienna, 24/ 1 / 1923

(…) Mia cara Lou,
       oggi per la prima volta ho visto un'ipnosi. Papà già da qualche
       tempo era dell'idea che dovessi vedere almeno una volta come
       viene praticata. Tra le persone di qui, è in particolare il Dr.
       Deutsch che si dedica a fare esperimenti ipnotici: per lui si
       tratta- credo - della relazione tra l'attività cardiaca e il vissuto
       nell'ipnosi e del ricordo che ne rimane e di cose del genere.
       Il prossimo mercoledì vuole tenere una conferenza in proposito
       e allora ne saprò di più. Oggi sono state soltanto due semplici
      ipnosi con suggestione durante la condizione di sonno ipnotico.
      Lo svolgimento di un compito nella fase post- ipnotica, che
      voleva mostrarmi, è purtroppo fallito. Ma già vedere l'
      addormentamento, che in entrambi i casi non è stato per niente
      facile, mi ha interessato molto. La cosa che però mi avrebbe
     interessato più di tutto,sarebbe stato sentir porre delle domande
     ad un paziente addormentato, in modo particolare ad un
     bambino.
     Ma ora sentirò e vedrò la conferenza del Dr. Lazar presso la
     clinica medico- pedagogica, e lui dimostra casi infantili. I casi
     in sé sono spesso molto interessanti, solo che il Dr. Lazar non è
     in grado di dirne molto. Preferisce quasi sempre definire tutto
     come " una leggera forma di epilessia". Papà spesso ritiene,
     quando gli racconto i casi, che da questo genere di bambini si
     può venire a sapere molto soltanto nell'ipnosi. Con l'analisi di
     sicuro non c'è granchè da fare, perché ai bambini manca la
     capacità di espressione.

                                            (…)

    Quando vedo un'ipnosi, capisco molto bene come papà abbia
    praticato l'ipnotismo così malvolentieri, e che alla fine l'abbia
    abbandonato. Quando si deve costantemente rassicurare un
    paziente sul fatto che resterà sempre sano, e non avrà mai più
    dolori, e inoltre bisogna ricevere la riconoscenza del paziente
    stesso nel momento in cui si sente meglio, e ci crede, e invece si
    sa che tutto questo non potrà durare, allora ci si deve sentire
    come un miserabile mago di quart'ordine. Ma in questo modo
   sono riuscita a rendermi conto di quanto invece sia onesta l'
   analisi, coi suoi successi piccoli, ma reali…


                                     la tua  Anna   (…)


   Legami e libertà      Lettere di Lou Andreas - Salomé e Anna Freud

     

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