Sono venuti i giorni del dolore freddo...
Tu sei già dove devi,
io non faccio più niente, assecondo
ciò che un breve sfiorarsi di parole scritte
sta facendo al mio corpo.
***
Mi ha risposto con una frase
aguzza, gelida, precisa,
sta tutta in una riga.
Ha scelto con cura il sostantivo,
i verbi, la punteggiatura. Ha espunto
ogni sfumatura di calore, ha tagliato via
il sogno, la tenerezza, l'amore,
la possibilità del ricordo.
Io reagisco con una mancanza
di gentilezza che mi è nuova
all'amica che mi parla,
allo sconosciuto che passa.
La frase è ferma in mezzo al petto
e taglia.
***
Una voglia adunca
di morire
il dito che mi scava
nel sesso che hai disabitato.
***
Mi guarda. Mastica una gomma a piena bocca.
Si gratta la pancia da alcolista. Ha una birra in mano,
nell'altra tiene il telecomando. Onnivedente,
ci ha tutti in onda contemporaneamente.
E si diverte un sacco. Preme un tasto
e io mi gonfio d'amore. Si gode l'ennesimo
spettacolo del rifiuto. Spegne il televisore
solo dopo avermi guardata abbastanza
piangere con la fronte appoggiata al muro.
***
Sono venuti i giorni del dolore freddo
e il tuo nome presto non sarà
niente di più che una parola.
Tutto il calore che ho dato
è il mio calore che ho perso.
Disamorata a tutto,
ai miei amici e agli altri indifferente,
il passo verso la vincente crudeltà
sarà breve.
Francesca Del Moro da Una piccolissima morte
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