Non posso ancora credere alla vita...
PSICOGRAFIA
Anche io me ne esco a caso
e cerco una sintesi nei ritardi
colgo ossessioni a sangue freddo e dico
dal cuore : non sono e dico
la parola: non dico ( non posso ancora credere
alla vita ) e licenzio il verso come chi saluta
e vivo come chi congela la rabbia d'aver visto.
***
C' ERA UNA POESIA
che guidava la propria ambulanza
e diceva : non ricordo
nessun cielo che mi consoli,
nessuno
e usciva
sirena bassa,
raccattando il resto dei discorsi
delle signore
" perché nulla si perda
o si dimentichi",
proverbiale,
anche se ferita,
c'era una poesia
ambulante,
croce rossa
sonnambula
che scappò
e sparì
indimenticabile,
irrimediabile,
nello scolo.
***
NULLA NASCONDE L'URGENZA DELL'AMORE
Un'auto in retro. Memoria di acqua in movimento. Bacio.
Sapore particolare della tua bocca. Ultimo treno che sale in
cielo.
Tendo l'orecchio.
Gli apparecchi che fanno solo suono occupano il
luogo clandestino della felicità.
Devo legarmi alle vele con le stesse
mani.
Ormeggiare.
Da qui al fondo del parco sento cose che
non avevo mai sentito, uccelli che gemono.
***
CANTO ALLA ROVESCIA
Ho creduto che amando di nuovo
avrei scordato almeno
gli altri tre o quattro volti che ho amato.
In un delirio di archiviazione
ho organizzato la memoria in alfabeti
come chi conta le pecore e si calma
e intanto col fianco aperto non scordo
e amo in te gli altri volti.
***
IMMAGINO COME SAREBBE AMARTI
avrebbe il gusto strano delle parole
che giochiamo
e la serietà di quando scordiamo
quali parole
immagino come sarebbe amarti :
rinuncio dall'idea in una voluttà verbale
e ricomincio a scrivere
poesie.
***
UN BACIO
che avesse un blue.
Cioè
imitasse felice
la delicatezza, la tua,
così come un ostacolo
sordamente si immerge
nel regno espresso
del piacere.
Spio senza un be'
l'evoluzione del tuo confronto
alla mia ombra
fin dalla scelta
spalancata del menù;
un pesce grigliato
un fidanzato
un'acqua
senza gas
per il decollo :
lettore assordato
forse ubriaco
" al successo "
direbbe il mio censore
" all'ascolto"
direbbe il mio amore
sempre in blue
ma era un blue
felice
indagava solo
" what's new "
una questione
matrice
disegnata in gesso
tra un bacio
e la rinuncia intuita
di un altro bacio.
***
E' MOLTO CHIARO
l'amore
ha bussato
per restare
su questa veranda scoperta
nell'imbrunire sopra la città
in costruzione
sulla piccola costrizione
nel tuo petto
ansia di felicità
luci di automobili
rigano il tempo
le opere di cantiere
a riposo
arretro immediato della trama.
Ana Cristina Cesar * da Una lettera d'amore
* Ana Cristina fu poeta brasiliana e colta traduttrice dall'inglese di K. Mansfield e S. Plath; insegnante universitaria in Inghilterra.
D' animo sensibile e inquieto non resse il peso della vita e si suicidò gettandosi dalla finestra il 10 Ottobre 1983, a trentadue anni.
Un' antologia di sue poesie " Una nave ancorata nello spazio" è l'unica che possediamo, mirabilmente tradotta da Manuele Masini e pubblicata nel 2014 per le Edizioni ETS.
Ana Cristina Cesar
Samba Cançao (Trad. di Manuela Colombo )
Tante le poesie che ho perso.
Tante quelle che ho ascoltato gratis,
al telefono - ecco
ho fatto di tutto per piacerti
sono stata donna volgare,
mezza strega, mezza bestia,
risolino modernista
che raschia in gola,
carogna, checca,
paracula, vandala,
forse machiavellica,
e un giorno mi sono impuntata,
mi son messa a fare inchini
( era una strategia ),
ho fatto commerci, avara
e anche un po' stupida,
perché mostrarmi intelligente subito
mi faceva arrossire, o invece, viso
pallido che non ricorda più
il proprio colore rosato,
e ne ho fatte tante, forse
inseguendo la gloria, l'altra
scena sotto i riflettori,
forse solo la tua tenerezza,
ma tante, ne ho fatte tante...
Album " A teus pés" 1982 Testi di Ana Cristina Cesar
Nessun commento:
Posta un commento