Parole come amore...
DA USARE CON PARSIMONIA
Parole come amore, se non
disturbato, acido, salso.
Parole fiore o firmamento
e un tu, se fa da recettore.
E frasi prese per vere come
io sento, io vedo, io penso.
E' una questione di tatto, piuttosto:
mettere la mano nel verminaio,
aprire i pori, dimenticare.
***
SCRIVERE POESIA OGGI
Infine la parola, questo bianco
d'uovo, che principia. Duemila
anni di cenere sulla testa, e tempesta.
Scrivere è questa neve sporca sui rami
il loro scuro deviare che gemma
quando vorrà. C'è attesa e disgelo
intanto, il crescere di bocca in bocca.
***
RIFONDARE
Se scrivo una poesia al mese e muoiono
un milione di esseri al minuto, l'argine che la parola
mette, mente, non serve a niente.
Se scrivo un milione di poesie al minuto, meglio
smettere : è solo un moto compulsivo, una mia
malattia morale.
Se taccio, la terra incolta troverà
comunque contadino o cemento, braccio buono
o disastro su cui di nuovo investire / inveire.
Non si esce dal cerchio : si cresce nel suo seno
tra neri ratti e sangue nei forconi. La sfida
è amare quel buio infetto, rifondare.
***
DOPAMINA
Come l'animale, chiedi il premio: non è egoismo o maleducazione
ma dopamina che bacia il recettore; è naturale più del ragionare,
e comunque, vuoi per l'ingegno dell'organo alto, vuoi per il moto
a scasso dell'organo basso, siamo fra gli esseri che esigono compensi
per funzionare : la morale è un aminoacido sociale, un dispositivo
che mette in gabbia l'animale, come la poesia quando è fatta male.
***
PROTEGGERSI DALL'OSCENO
Quando parliamo dei morti, dei nostri cari
morti, ricordiamo un vestito elegante
una posa composta, la liscia superficie della
quiete, ma se parlassimo dei corpi,
se parlassimo davvero dei corpi
in putrefazione come fa Houellebecq
nelle Particelle Elementari, quando nomina
mosche, larve, batteri, con i loro nomi
da " attricette italiane", Calliphora, Lucilla,
Phiophila durante il loro pasto funereo,
capiremo allora l'ingegno taciuto della cura
( i tubi gastrici, la formalina, l'ago e il filo
cucito sulle labbra ) per ridarci l'amore nostro
intatto, senza odori, prima di chiudere la casa
e di nuovo, scucire per noi - ignari - dell'angelo
l'osceno.
Stefano Guglielmin da Dispositivi
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