mercoledì 9 novembre 2022

JOHN DONNE : POESIE AMOROSE & TEOLOGICHE

 


                                                   Io ti credetti sulle prime un angelo...




IL SOGNO


Per nessun altro, amore, avrei spezzato

questo beato sogno.

Buon tema alla ragione,

troppo forte per la fantasia.

Fosti saggia a destarmi. E tuttavia

tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi.

Tu così vera che pensarti basta

per fare veri i sogni e le favole storia.

Entra tra queste braccia. Se ti parve

meglio per me non sognare tutto il sogno,

ora viviamo il resto.


Come il lampo o un bagliore di candela,

i tuoi occhi, non già il rumore mi destarono.

Pure ( giacché ami il vero )

io ti credetti sulle prime un angelo.

Ma quando vidi che mi vedevi in cuore,

sapevi i miei pensieri oltre l'arte di un angelo,

quando sapesti il sogno, quando sapesti quando

la troppa gioia mi avrebbe destato

e venisti, confesso che profano

sarebbe stato crederti qualcos'altro da me.


Il venire, il restare, ti rivelò : tu sola.

Ma ora il levarti mi fa dubitare

che non sia più tu.

Debole quell'amore di cui è più forte la paura,

e non è tutto spirito limpido e valoroso

se è misto di timore, di pudore, di onore.

Forse, come le torce che debbono essere pronte,

sono accese e rispente, così tu tratti me.

Venisti per accendermi, vai per venire. Ed io

sognerò nuovamente

quella speranza per non morire.



                                               ***


ARIA E ANGELI


Due o tre volte ti amai senza conoscere

il tuo volto o il tuo nome

in una voce, in una fiamma informe.

Così talora ci percuote un angelo

per essere adorato.

Persino quando giunsi dov'eri, uno splendente

amabile nulla io vidi.

Ma poiché la mia anima, che ha per figlio l'amore,

prende membra di carne o non può nulla,

l'amore non dev'essere più sottile

della madre, ma anch'egli prende corpo:

e allora quel che eri e chi eri io chiedo

all'amore di chiedere; ed ora gli consento

di assumere il tuo corpo e far dimora

nel tuo labbro, nell'occhio e nella fronte...



                                           ***


CRESCITA D'AMORE


Credo appena il mio amore così puro

come l'avevo pensato se, come l'erba, dura

vicissitudine e stagione.

Dunque tutto l'inverno mentii, quando giuravo

il mio amore infinito, se cresce a primavera.


Ma se amore, questa medicina

che cura ogni dolore con dolore maggiore,

non è la quintessenza ma, di più,

misto è di tutto, pena d'anima o senso,

e dal sole prende il suo vigore,

non è amore né così puro né astratto

come dicono quelli che non hanno altro amore

che la Musa. Ma, come ogni altra cosa

composta di elementi, amore a volte vuole

contemplare, altre fare.


Eppure più eminente, non maggiore,

l'amore è divenuto a primavera.

Come nel firmamento il sole svela,

non dilata le stelle,

gentili atti d'amore, come bocci sul ramo,

gemmano alla radice ridesta dell'amore.


Se ( come in acqua smossa molti circoli

produce il primo ) amore

riceve tali moltiplicazioni,

queste, come altrettante sfere, fanno un solo

cielo, poiché son tutte a te concentriche.

E sebbene ogni Aprile aggiunga nuovo

fuoco all'amore, al modo di quei principi

che esigono nel tempo dell'azione

nuovi tributi, senza abrogarli in pace,

così nessun inverno gelerà

la crescita d'aprile dell'amore.




                  John  Donne  da   Poesie amorose, poesie teologiche ( Trad. di C. Campo )




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