martedì 13 settembre 2022

POEMAS Y TANGO ARGENTINO PARA IRMA

 


                                        Ora posso guardare la mia morte nei tuoi occhi...





PRIMA


Mia madre ha ripetuto il suo nome in me

non per mancanza di immaginazione ma per amore agli specchi

dove lei trova il suo corpo

in un equilibrio che pensava di aver dimenticato.

Quando mi chiama

la sua voce trasforma la mia persona in un'eco

in una ripetizione cantilenante

una serie infinita di specchi

riproduce la mia sagoma fino all' indicibile

svuotandomi

polverizzandomi.

Quando mia madre mi chiama

sta chiamando se stessa

e alla fine nessuno sa chi è chi in questa casa.



                                        ***


I SUOI OCCHI


Non c'era nulla dietro i suoi occhi

solo un mare senza movimento,

un mare

di acque scure

con pesci che nuotano a rallentatore

e sirene sminuzzate

in un fondo senza fondo,

tra montagne schiacciate

che una volta furono

remotamente

animali che il tempo estinse.

I  suoi occhi nonostante tutto

cercano in me

un altro mare

simile e distante

per accarezzarlo con il suo sguardo.



                                            ***


GATTO DAVANTI ALLA FINESTRA


Il mio gatto crede che nella finestra ci sia molto da guardare.

La finestra con quel mondo ristretto che si porta dentro

rimane in silenzio.

Il vetro

tuttavia

riflette il corpo del mio gatto

che guarda e guarda,

so che pensa che se il mondo fosse così grande

come la gente suole credere

non ci entrerebbe in quel miserabile rettangolo.

La luce è buona

per il gatto e per il mondo:

li riflette entrambi.

Senza il vetro nulla di tutto questo sarebbe possibile.



                                            ***


COME QUESTA POVERA GENTE


Come questa povera gente che

ripetutamente

ritorna

alla loro casa allagata,

ritorno a guardarmi allo specchio:

i miei occhi,

che non vogliono vedere, vedono

l'ampiezza del mio viso

il coraggioso gesto della vita

che cade lungo i bordi delle mie sopracciglia;

causa ed effetti si inanellano

con totale impunità :

la vita è un tulle che lascia vedere

le tracce di un transito in vertigini infinite.



                                               ***


VENTI D' AUTUNNO


Cominciano ad arrivare

i venti dell'autunno,

giungono prima dell'autunno

come deve essere, quei venti

scuotono le pareti

di questa mia casa

che li attende

ancora prima che si facciano sentire

tremare, borbottare, tremolare,

pareti e tetti rimangono avvolti nei loro scuotimenti.

Il futuro ha spiegato le sue ali al presente

mentre il passato si è reclinato nell'appoggio

di ciò che mai si ripeterà.

Il vento mi racconta che l'autunno verrà a sdraiarsi

sul tetto di casa mia

come un gatto.

Tutto va bene ora


che il futuro ha spinto i suoi venti fin qui.



                                                ***


CONGEDO


Mettesti la mia mano sul tuo petto

e chiudesti gli occhi :

la mia mano rimase dentro il tuo petto.

Dall' altro lato dei tuoi occhi

la mia mano accarezzò la tua memoria

parsimoniosamente

la mia mano affogò nella tua liscia memoria

poi qualcuno fischiò nel corridoio

la sera levigò i suoi margini,

dire addio è facile

quando il silenzio avvolge la vita

senza limiti

il silenzio è un piccolo dio

che rende il nostro congedo un luogo di arrivo:

ora posso guardare

la mia propria morte nei tuoi occhi

la vedo inerpicarsi sul bordo del mio nome

e ci protegge entrambi.




                 Irma Verolin    Poesie tratte da raccolte diverse ( Trad. di M. Filippi )



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