sabato 17 settembre 2022

LA LENTEZZA DI BOBIN

 


                                            Goustave Courbet  -  La quercia di Flagey



" Bobin è fra coloro che hanno il compito di portare in salvo due entità così vessate dall'onnipresente impero : la lingua, la sfinita vitalità della lingua e quella che potremmo chiamare la salute ritmica del mondo, attaccata ora da quella misteriosa, sinistra forza che ci impone una generale corsa, una grande fretta e una conseguente mancanza di cura, di profondità, di compassione, di ispirazione - tutte entità che richiedono una ritmica lenta, di ascolto, di attesa, di rivelazione. Per questo mi rinfresca leggere Bobin : ho sempre l'impressione di una bolla di terra ferma e assolata. ombreggiata, stellata, nel bel mezzo di un prepotente, coatto sgambettare di tutto ".  ( M. Gualtieri )




(...) Aspetto. Ho aspettato tutta la vita. Aspetterò tutta la vita. Non saprei dire cosa sto aspettando in questo modo. Ignoro cosa può mettere fine a una così lunga attesa. Non sono impaziente di questa fine. Ciò che aspetto non è nulla che possa venire dalla parte del tempo. Non posso spiegarmi a questo proposito. Perché dovremmo sempre spiegarci? A  volte - come questa mattina - mi dico pure : " Sono atteso, non so dove, non so da che cosa o da chi, ma sono sicuro di essere atteso ".

Ieri pomeriggio mi sono innamorato di un albero. Trascorre i suoi giorni sul ciglio della pista ciclabile, poco lontano da qui.Il suo fogliame sovrasta una parte della strada. Attraversando la sua ombra, ho alzato la testa e ho guardato i suoi rami, come quando, entrando in una chiesa, gli occhi si levano d'istinto verso la volta. La sua ombra era più calda di quella delle chiese. L' apparizione di quest' albero ha fatto sorgere in me un silenzio di grande bellezza. Per qualche istante non avevo più niente da pensare, da dire, da scrivere e, persino sì, più niente da vivere. Ero sollevato qualche metro da terra, portato come un bimbo tra le sue braccia verde scuro, rischiarate dalle lentiggini del sole. Ciò è durato qualche secondo, e quei secondi sono stati lunghi, così lunghi che un giorno dopo durano ancora. Quello che è successo ieri mi ha appagato : in una manciata di secondi quell'albero mi ha dato abbastanza gioia per i prossimi vent' anni almeno.  (...)




               Christian  Bobin   da      Autoritratto al radiatore



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