La donna piange legno tenero..
PIOPPO INFERMO
Come un pioppo infermo, la donna
perde brandelli di pelle e di corteccia,
copre con antibiotici la sua ferita
e si chiede come sopravviva
a questa passione che brucia ciò che tocca,
questo succo di ortiche, quest'assenza
che infiamma i capezzoli, la peluria
del piccolo orecchio mite e proverbiale
che si è incendiato nel fuoco di volere
l'uomo che non c'è, il suo oblio
come una ferita lunga e inesorabile.
Sul corpo scottato, sull'albero
che l'uomo ha penetrato col suo coltello
per incidervi lettere inconcluse
e lasciare un silenzio senza finestre
su cui - rotte - si schiantano le allodole;
la donna s'infuria, resiste
piange legno tenero, putredine
di farina assottigliata e senza setaccio.
Cosa importano le parole con cui egli fece
crescere il desiderio, il pioppeto?
Non c'è nulla da raccontare al cuore
se uccelli e rami sono stati spezzati,
se la sua assenza modificò in tossicità
la decomposizione del legno,
una nuvola di zinco irrespirabile
come un fungo che cresce nella corrente.
Come un pioppo infermo, la donna
dipinge il nome della sua ferita, si ossessiona,
inventa maledizioni, si stanca,
lamenta il suo legame, la sua radice
e perde la sua corteccia e le sue energie.
Putredine dell'albero sul corpo
è una forma amara dell'amore.
Maria Angela Pérez Lopez da Poesie ( Trad. di M. Filippi )
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