Forse tornerai dal vento, un giorno...
VERSO IL MONTE
Le stagioni hanno i loro segni, i lenti
aquiloni della terra.
Saliremo verso il monte : i pioppi, le
querce, due linee incomplete che
tracciano una mano.
Ci saranno i decori, dopo
le stanze, i giochi appesi alle
pareti per il nostro perdono.
Ero lì, appena ieri, o forse non sono
mai stato lì.
Dipende tutto da una madre
da come ci partorisce.
***
GIARDINO INCOLTO
Per misura perdo, per
troppo retrocedere dello sguardo.
Guarda, i pioppi sono stanchi
fermàti dietro ai miei capelli
- se questo è restare allora
resto qui, immobile
nel passaggio delle nuvole.
Righe controllate, contate.
Il quaderno è finito.
***
COMPITO
Invento formule, lascio girare
le parole - non sto barando.
Ascolto col tatto
col semplice fiato dei bambini.
Ma ecco, guarda
io non parlo più di te
e di me che parlo
dell'ora per tutti
che ci redime.
***
ERI DUE
Senti i piccoli passi?
Ora maturano i suoni
i visi sfatti della resa
e io, tra le coperte a ferro e fuoco
invocavo questa sentenza:
giustizia per gli umiliati.
Dietro un muro
compatto si fermano le lacrime -
se tu vedessi appena un poco, ottuso!
Eri due, ricomposto in un
margine come un'immagine del ricordo.
Devi imparare velocemente
la tua parsimonia ti fa nemico.
***
GIARDINO CON NOCE
Una foglia si stacca ed è già un giudizio
eri a casa, e ora un dio ti ferma qui
tra le righe delle lenzuola.
Condannato dietro il muro
a sentire il mondo nei suoi passaggi
e invece vorrei finire questa
sentenza, rinforzare l'orlo
cospargere il pavimento con lo zolfo.
Da qui
dalla stessa umiliazione
il silenzio respira come un piccolo
figlio, una cosa precisa tra l'uno e
l'altro, tra me e te.
Le foglie si sono fermate.
Ascolta :
il vento è passione e passaggio
forse tornerai dal vento, un giorno, sotto
lo stesso noce.
Sebastiano Aglieco Inediti
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