giovedì 27 giugno 2019
I PASSI GIAPPONESI DI PATRIZIA ( prefazione )
(…) In queste pagine,troppo a lungo rimaste inedite per distrazione
editoriale dell'autrice, è scritta la storia morale parallela, a
rovescio, che ha accompagnato per decenni l'opera di uno dei
maggiori poeti contemporanei.
Non propriamente narrativa né saggistica - o le due cose
insieme - la genialità analitica e visionaria, percettiva e
sintattica che qui sorprende il lettore, non ha precedenti nella
letteratura italiana del Novecento, se non forse nella prosa di
Elsa Morante o di Goffredo Parise. Si tratta comunque più di
parziali affinità che di derivazione: perché in ogni suo capitolo
- ognuno a modo suo e con stile diverso - in frammenti auto
biografici, parabole aneddotiche, ritratti e microfilosofie dell'
amore,dell'invidia o dell'estasi sensoriale,questo testo ubbidisce
a un solo comandamento : " Devo capire ".
Se la poesia -come ha detto qualcuno -è la sola scienza possibile
in quanto nella vita non si dà altra scienza,queste prose di poeta
rivelano capacità figurative, speculative e satiriche che nei libri
di versi erano comunque comparse solo occasionalmente.
Fin dal primo testo che dà il titolo al volume, chi legge si trova
a contemplare un mondo comico- tragico, labirintico fino alla
vertigine,in cui entrano in scena passioni senza esito e disperati,
coattivi manierismi sociali in cui la vita si dissangua fingendo
se stessa. (…)
Alfonso Berardinelli ( prefazione a ) Con passi giapponesi
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