mercoledì 26 giugno 2019

ESERCIZI DI SEPOLTURA DI UNA MADRE 1

 
 

                                                            Io ( lo zietto ) e l'ipotetica madre…


Mia madre mi ha insegnato la paura. E a rispettare l'angoscia. Era
burbera, fragile e solare. Trepidante. Una volta mi ha svegliato alle sei - la faccia terrea - per dirmi :" Se n'è andato".
Io pensavo fosse appena morto mio padre. Invece era suo il padre  che era morto. Quando lei aveva sedici anni. Se lo era sognato. Era così. Lei non si era mai separata del tutto da lui.
Io non mi sono separato del tutto da lei.

                                                ***


(…) Mia madre, ebrea marrana, aveva una predilezione per Isaac.
       Lui aveva tredici anni quando lei è morta. Una volta li ho visti
       insieme in cucina.Isaac, giù muto, immerso in qualche fantasia
       numerica, guardava mia madre davanti ai fornelli. Lei
       detestava cucinare, si limitava a riscaldare i piatti finchè la
       temperatura non arrivava a trasformarli in qualcosa
       chimicamente alieno dal cibo. Poi proseguiva lo sterminio con
       grandi quantità di aceto " Per disinfettare " diceva. Rivedo
       Isaac guardare mia madre con uno sguardo perplesso, di pura
       estraneità alla vita come la conosciamo. E mia madre, davanti
       a lui, guardava le pietanze con la stessa espressione. Come se
      davanti a lei si fosse manifestata una trasformazione alchemica
      che rendeva il cibo - finalmente - una cosa inerte, pronta per la
      tavola. La tavola di un obitorio. (…)


                                        ***

(…) Oggi è l'anniversario della morte di mia madre. Saretta non
       era nata. Davide aveva dieci anni e Isaac tredici. Intorno al
       suo corpo minuto, un gracile, delicato sparviero denutrito,
       c'erano almeno tre generazioni e un miscuglio di religioni che
       neanche a Belfast. Dietro l'esibita diplomazia reciproca, si
       avvertiva una tensione spessa, come se quella pace fasulla
       avesse potuto trasformarsi in un attimo in una dichiarazione
       di guerra. Zia Sara, la sorella che non aveva mai digerito la
       conversione di mia madre, andava in giro mormorando
       sprezzante : " Guarda come l'avete ridotta", e si rivolgeva alla
       parte cattolica. I cattolici - più numerosi - difendevano il
       corpo di mia madre in cerchio senza dire una parola. Gli atei,
       cioè io, piangevano. Il silenzio angusto fu squarciato un attimo
       da una garrula, stravagante dichiarazione di Isaac, che
       iniziava in tal modo la sua carriera di ragazzo difficile. Disse :
      " Sapete che ci vogliono almeno quattordici ore prima che il
       corpo di zia scenda a temperatura ambiente ? ".  (…)



             Paolo Repetti   da   Esercizi di sepoltura di una madre

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