giovedì 27 giugno 2019
I PASSI GIAPPONESI DI PATRIZIA 4
(…)Ecco, se adesso o tra breve o anche domani,ma meglio sarebbe
adesso, io potessi vederti che avanzi da dietro l'angolo, con la
tua borsa in mano, lo sguardo austero, i piedi divaricati, con l'
andatura lenta, considerata, assorta, fingendo di non vedere
nulla di quel che ti circonda, ma in realtà con occhi precisi già
padrona delle strade, già pronta al momento nel quale
sollevando lo sguardo mostrerai la sorpresa cui ti eri già
preparata e che, per pudore, per paura, per orgoglio, vuoi
dissimulare, come se negligentemente, quasi per caso, fossi
comparsa lì, pur sapendo dell'appuntamento, con il cuore
precipitoso; se io non fossi lì in quel momento ad aspettarti, io
stessa muovendoti incontro, fingendomi anch'io distratta per
contenere l'emozione, per non darmi intera alla gioia, sapendo
che la gioia mi prenderà intera, io subito guarirei d'ogni male.
Il mio sangue rapido percorrerebbe le sue strade, senza
languori e ristagni, e come nel miracolo infantile del perdono
o dei terrori simulati per gioco, il mio corpo inavvertito si
aprirebbe lievissimo alla luce. (…)
Patrizia Cavalli da Con passi giapponesi
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