mercoledì 28 marzo 2018

SI ALZA IL VENTO 4

 
 
 
" Se dovessi camminare per l'oscurità della valle della morte,non temerei nessun male, perché tu sei con me " ( Salmo 23 )


(...) Ricordo ancora con chiarezza quella felice atmosfera così
      simile alla malinconia che, giorno dopo giorno dalla nostra
      partenza, aveva stretto il mio cuore.
      Iniziai a trascorrere le mie giornate chiuso in albergo,
      sorprendendomi serenamente assorto in quel lavoro che per
      lungo tempo avevo tralasciato per dedicarmi a te.
      Col passare delle stagioni arrivò finalmente anche il giorno
      prima della mia partenza. Dopo tanto tempo, uscii per una
      passeggiata. L'autunno aveva reso irriconoscibile l'interno del
      bosco, e tra gli alberi quasi spogli si scorgeva in lontananza
      una villa disabitata. L'odore umido dei funghi si confondeva
      con quello delle foglie secche. Che strano. Non mi ero accorto
      che fosse passato così tanto tempo dal nostro addio...
      Da qualche parte dentro di me ero convinto che la nostra 
      fosse una separazione momentanea:ecco perché quel cambiare
      delle stagioni mi era così inaspettato. Per me iniziò ad 
      assumere un significato nuovo, del tutto diverso. Percepivo il
      tutto vagamente, ma fui in grado di rendermene conto poco
      dopo.
      Una decina di minuti più tardi,degli alberi non c'era più traccia
      e al loro posto si era aperta tutt' a un tratto una vasta distesa
      che si estendeva in lontananza fino all'orizzonte. Mi ritrovai
      nel prato coperto di susuki. Decisi di stendermi all'ombra della
      betulla ormai ingiallita nello stesso posto di quest'estate e
      cercai di immaginarti al mio fianco immersa nella pittura.
      Quei giorni l'orizzonte era sempre coperto dai cumulonembi,
      ma ora potevo distinguere chiaramente ad una ad una tutte le
      bianche punte di quelle spighe che dolcemente danzavano al
      vento per confondersi in lontananza, fino alle montagne.
      Non riuscivo a staccare gli occhi da quei monti, e mentre
      cercavo a tutti i costi di memorizzarne i contorni, poco a poco
      iniziai a prendere coscienza di quello che per anni era rimasto
      nascosto dentro di me, e dei doni che la natura mi aveva
      riservato e che adesso vedevo con certezza. (...)


            Tatsuo  Hori   da       Si alza il vento
     

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