mercoledì 28 marzo 2018

SI ALZA IL VENTO 3

 
 

                        Eravamo più vivi della vita stessa, vivi a tal punto da esserne afflitti...



(...) Come per ottenere il tuo consenso - però - ti afferrai
      improvvisamente la mano.E di nuovo, mi lasciasti fare.Mano 
      nella mano, ci fermammo ad uno dei corsi d'acqua. Ai nostri
      piedi, punti di luce illuminavano le felci del sottobosco, dopo
      aver penetrato a fatica gli arbusti e gli innumerevoli rami che
     ne ostacolavano il passaggio.Iniziò a soffiare una dolce brezza .
     Il nostro animo era languido mentre in silenzio osservavamo
     quel paesaggio. Due o tre giorni dopo, una sera ti notai voltata
     di spalle mentre in mensa cenavi con tuo padre. Era venuto a
     prenderti.  Il portamento che, forse inconsciamente, assumevi al
     suo fianco, ti rendeva ai miei occhi un'estranea.
    " E se adesso la chiamassi? " pensai tra me e me. Ma ero sicuro
     che avresti fatto finta di niente, come se a pronunciare il tuo
     nome non fossi stato io.
    Di ritorno da una passeggiata solitaria, quella sera stessa decisi
    di attraversare il cortile dell'albergo. Non c'era nessuno, ma
    dando un'occhiata alle finestre, notai che la luce era ancora
    accesa in due o tre camere. Nell'aria si sentiva il profumo dei
    gigli selvatici, e iniziava a calare la nebbia. Come spaventate
    dal suo arrivo - poi - le luci si spensero una dopo l'altra, e 
    quando l'albergo fu completamente al buio, ecco il debole 
    rumore dell'aprirsi di una finestra. Guardai in quella direzione,
    e vidi che una giovane ragazza con indosso una camicia da
    notte color rosa pallido, si era affacciata.
    Eri tu. (...)


                Tatsuo  Hori       da         Si alza il vento     

 

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