mercoledì 11 ottobre 2017

LA FORESTA DELL'AMORE IN NOI




                                          ...canto la mia migrazione in te...


Ieri, quando ci siamo incontrati,
liberavo la mia anima dalla notte delle sue catene,
insegnavo alle sue ciglia
come guardarti.

Guardala, eccola ora scorrere tra me e te;
la chiameresti onda?
La chiameresti rosa? Prendila,
cospargila sulle tue labbra.


                                                               ***


Non dico come direbbero altri:
vedo in te tutte le donne,
ma dico: il cammino che porta a noi -
a scoprire la nostra ferita
e la sua cicatrice, è sospeso.

                                                ***



Afflitto dalle ferite, dalla notte, circondato
dai miei dubbi, arreso alle mie scintille,
canto la mia migrazione in te, nella tua nudità,
nel mistero della tua potente debolezza.
Non scelgo tra la mia libertà e te,
vivo nella gioia, lasciando me stesso
crocifisso sulle mie mura.

                                                  ***



E' un bene che tu abbia ora
nella testa e nel cuore
quelle distanze
quelle lanterne
quelle visioni rivelatrici

perché la tempesta sia degna di te.

                                              ***



Non dire: la chiave della mia casa era la voce
proveniente dai suoi passi,
non dire che la mia casa era la sua eco.
Dì : ho imparato ad illuminare la mia eternità
dalle terrazze del suo nome.
Dì: il mio corpo si è espanso nel suo.


      Ali Ahmed Saïd Esber ( Adonis )  da   La foresta dell'amore in noi




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