venerdì 20 ottobre 2017

CADENZA D'INGANNO




   
                Cosa ti piace di me: una volta - per ridere - ho detto il cappellino                             


COSA

Mi chiedi " cosa ti piace di me, cosa
più del resto". Una volta, per ridere,
ho detto il cappellino" Però pensando
la schiena, le ginocchia: e al labbro di sopra che quasi
non tocca quello di sotto: e come
s'impenna liquido, scatta il tuo profilo.
Ma ancora più la faccia che non sai d'avere
dopo aver fatto l'amore, netta per saliva e sudore,
a una calma che c'era rifiorita.


                                                      ***


LE VOLTE

Dei rimproveri che mi fai ( certi
non li discuto)
ce n'è uno quando arriva che fa
male come il freddo sulle dita - quando
commenti soave " che brutto amore abbiamo fatto" o
peggio " stavolta
l'amore l'hai fatto solo tu: come un ragazzino". Morte
dal basso, asciuga saliva come se portasse
via tutte le volte buone. E dire che tengo
più alla tua gioia che alla mia; a momenti vorrei
essere una donna per toccarti meglio, con più dolcezza.


                                                              ***


SUPINA

Se ti metti supina
diventa - calmandosi - solo dolcezza
il peso del tuo seno. Di colpo non c'è
bisogno di nasconderlo, non si può più giocare perché
è tenero e spento
e innocente e basta.


                                                                ***



GENERALMENTE

Eppure
non ci credo, d'accordo ma non riesco a crederci a
pensare che lui
ieri o domani o in un punto qualsiasi del tempo dello
spazio generalmente qualcuno
abbia cose da dirti progetti ipotesi fa formulare su
cose che io solo furbo che sono
posso capire in
parte avendole inventate al limite - su come
sono precise sottili alle giunture le tue braccia e il muso

e muso e ginocchia da bambina, anima mia.




        Giovanni  Raboni    da      Cadenza d'inganno





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