Papà puoi venire un'ora prima domani? Vorrei stare un po' con te...
(...) A dissolvere la famiglia non è stato il comunismo come un
tempo si diceva, ma il capitalismo, sottraendo ai padri e alle
madri quell'unica cosa necessaria alla cura e alla crescita
emotiva che è il tempo. Il mito dell'efficienza, che all'inizio
del secolo scorso Frederick Taylor aveva applicato alla catena
di montaggio per eliminare i " tempi morti", oggi si è
trasferito dalla fabbrica alla famiglia, dove gli adulti " non
hanno tempo". E allora viene in soccorso il mercato che, con i
suoi prodotti " già pronti" evita alla madre di combattere con
il suo bambino la scarsità di tempo. Basta guardare la
pubblicità dove la lentezza dei bambini viene attribuita al loro
carattere e non al fatto che possano sentirsi assediati dal
ritmo accelerato della vita lavorativa degli adulti, o che stiano
protestando contro la fretta dei grandi, proprio con la messa in
scena della lentezza. Con l'intento di evitare alla madre e al
figlio la battaglia sul tempo, il mercato individua
immediatamente il problema e propone una merce come
soluzione. Quando non c'è la merce, il mercato vende quella
che Arlie Russell Hochschild chiama l'ideologia del " tempo
qualità" per cui non è necessario che, in occasione del
compleanno del suo bambino, la madre prepari la torta, gonfi
i palloncini e inviti gli amichetti: è sufficiente che si affidi ad
un'agenzia di servizi che, oltre a farle guadagnare tempo, le
regala quel " tempo qualità" che consiste nel godersi la festa
insieme al suo bambino e ai suoi amichetti, mescolando i suoi
gridolini agli strepiti dei bambini.
Ma purtroppo il tempo non è qualità, è quantità necessaria
per fare le cose insieme, per seguire i processi di crescita, per
scoprire i problemi, per creare quella base di fiducia per cui i
genitori " ci sono" non solo quando si compiono gli anni. Se il
tempo qualità, a scapito della quantità, non è sufficiente a
togliere ai genitori il senso di colpa, l'ideologia del mercato
moltiplica le sue proposte e tende a vendere come indipendenza
e autonomia dei bambini quello che in un passato non troppo
lontano si chiamava " incuria". A questi bambini in " auto-
gestione, a questi bambini con le chiavi di casa, come si farà
- quando saranno adolescenti - a dir loro di non rincasare alle
sei del mattino?
Spesso sentiamo parlare di famiglia, di difesa della famiglia, di
aiuti per la famiglia e nessuno ci avverte che la famiglia è
incompatibile con il modello capitalista, costretto a diventare
turbo- capitalista per effetto della concorrenza globale. Oggi
una famiglia media non ha abbastanza risorse economiche se
non lavorano entrambi i genitori, e per giunta a quel ritmo che
va tutto a scapito della cura.
Cura dei figli, cura degli anziani, cura delle relazioni
reciproche familiari e di vicinato, cura della propria vita
emotiva. E se il mercato ci soccorre per tutto quello che non
riusciamo più a " curare", non dimentichiamo che il denaro
non vale uno sguardo accogliente, una carezza tranquilla, un
sentimento gravido di storia, un tratto umano inscritto nel
" prendersi cura" che, come ci ricorda Heidegger è altra cosa
dal " pro- curare " qualcosa a qualcuno . (...)
Umberto Galimberti da I Miti del nostro tempo
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