giovedì 12 ottobre 2017

IL MERCATO DELL' INTIMITA'



                    Papà puoi venire un'ora prima domani? Vorrei stare un po' con te...


(...) A dissolvere la famiglia non è stato il comunismo come un
      tempo si diceva, ma il capitalismo, sottraendo ai padri e alle
      madri quell'unica cosa necessaria alla cura e alla crescita
      emotiva che è il tempo. Il mito dell'efficienza, che all'inizio
      del secolo scorso Frederick Taylor aveva applicato alla catena
      di montaggio per eliminare i " tempi morti", oggi si è
      trasferito dalla fabbrica alla famiglia, dove gli adulti " non
      hanno tempo". E allora viene in soccorso il mercato che, con i
      suoi prodotti " già pronti" evita alla madre di combattere con
      il suo bambino la scarsità di tempo. Basta guardare la
      pubblicità dove la lentezza dei bambini viene attribuita al loro
      carattere e non al fatto che possano sentirsi assediati dal
      ritmo accelerato della vita lavorativa degli adulti, o che stiano
      protestando contro la fretta dei grandi, proprio con la messa in
      scena della lentezza. Con l'intento di evitare alla madre e al
      figlio la battaglia sul tempo, il mercato individua
      immediatamente il problema e propone una merce come
      soluzione. Quando non c'è la merce, il mercato vende quella
      che Arlie Russell Hochschild chiama l'ideologia del " tempo
      qualità" per cui non è necessario che, in occasione del
      compleanno del suo bambino, la madre prepari la torta, gonfi
      i palloncini e inviti gli amichetti: è sufficiente che si affidi ad
      un'agenzia di servizi che, oltre a farle guadagnare tempo, le
      regala quel " tempo qualità" che consiste nel godersi la festa
      insieme al suo bambino e ai suoi amichetti, mescolando i suoi
      gridolini agli strepiti dei bambini.
      Ma purtroppo il tempo non è qualità, è quantità necessaria
      per fare le cose insieme, per seguire i processi di crescita, per
      scoprire i problemi, per creare quella base di fiducia per cui i
      genitori " ci sono" non solo quando si compiono gli anni. Se il
      tempo qualità, a scapito della quantità, non è sufficiente a
      togliere ai genitori il senso di colpa, l'ideologia del mercato
      moltiplica le sue proposte e tende a vendere come indipendenza
      e autonomia dei bambini quello che in un passato non troppo
      lontano si chiamava " incuria". A questi bambini in  " auto-
      gestione, a questi bambini con le chiavi di casa, come si farà
     - quando saranno adolescenti - a dir loro di non rincasare alle
      sei del mattino?
      Spesso sentiamo parlare di famiglia, di difesa della famiglia, di
      aiuti per la famiglia e nessuno ci avverte che la famiglia è
      incompatibile con il modello capitalista, costretto a diventare
      turbo- capitalista per effetto della concorrenza globale. Oggi
      una famiglia media non ha abbastanza risorse economiche se
      non lavorano entrambi i genitori, e per giunta a quel ritmo che
      va tutto a scapito della cura.
      Cura dei figli, cura degli anziani, cura delle relazioni
      reciproche familiari e di vicinato, cura della propria vita
      emotiva. E se il mercato ci soccorre per tutto quello che non
      riusciamo più a " curare", non dimentichiamo che il denaro
      non vale uno sguardo accogliente, una carezza tranquilla, un
      sentimento gravido di storia, un tratto umano inscritto nel
     " prendersi cura" che, come ci ricorda Heidegger è altra cosa
      dal " pro- curare " qualcosa a qualcuno . (...)


           Umberto  Galimberti  da     I Miti del nostro tempo
             
     


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