giovedì 5 ottobre 2017

FELICITA' ( Cos'è la ricerca della felicità? ) 1

      Epicuro : siamo felici quando proviamo piacere

(...) Ma non potrebbe essere che la felicità semplicemente si
      identifichi con il piacere?
      Questo è quanto sostiene Epicuro. La dottrina secondo cui la
      felicità è il piacere, si colloca nell'ormai consueto schema
      eudaimonistico: la felicità è il fine supremo, e se la felicità è il
      piacere, quest'ultimo sarà il fine della nostra vita.
      Ma l'interpretazione che Epicuro dà del piacere è però 
      piuttosto sorprendente perché egli muove da una filosofia del
      piacere, ma giunge - attraverso un percorso argomentativo 
      molto rigoroso - a una filosofia della moderazione.
      Quando pone il piacere a fondamento della natura umana, 
      Epicuro pensa ai piaceri dei sensi, ma non al tipo di piacere
      che consiste in una forte stimolazione di essi,quanto piuttosto 
      a quel genere di piacere che si confà alla natura dell'organo
      su cui agisce ( per esempio, se è vero che bere può dare 
      piacere all'organismo, non è però detto che bere molto
      intensifichi proporzionalmente il piacere ). Questi è 
      determinato allora da una sorta di equilibrio ed è più corretto
      intenderlo come assenza di dolore, che come attività.
     " La voce della carne è : non avere fame, non avere sete, non
        avere freddo.Chi queste cose abbia o si aspetti di avere, può
        pareggiare in felicità anche con Zeus ".
        ( Epicuro- Sentenze )

      La carne non cerca i piaceri, ma si contenta dell'assenza di
      dolore. Se le persone desiderano altri piaceri, per esempio 
      quelli della tavola, la responsabilità ricade esclusivamente
      sull'anima e sulle false opinioni di cui è imbevuta. Il filosofo
      epicureo dovrà essere in grado di analizzare e riconoscere i
     propri desideri,dovrà capire quali meritano il soddisfacimento
     perché procurano quel tipo di piaceri che costituiscono la
     felicità e quali invece siano irrilevanti o addirittura dannosi.(...)


Maurizio Ferraris da Le domande della filosofia: Cos'è la ricerca della felicità?
    

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