martedì 23 luglio 2019

IL CIELO DI MARISA

 
 
                                 
                                                                   Si vive fingendo l'equilibrio

            
L'ORIGINE DEL MONDO

Chiudi gli occhi.
Viaggia con me nell'esteso
territorio dell'istante.

Voglio sentire le foglie che crepitano
sotto il peso oscillante del tuo corpo.

Quali furono
le tue rotte e i tuoi alberi?

La forma triangolare delle querce
risale verso i cervi
che vanno al pascolo al mattino.

Se ogni libro che si apre
assomiglia alle cosce
di una donna nuda in un museo,
ciò ch'è la mia fonte
l'ho appreso dalle tue labbra.

Qual modo sereno di bermi.


                                          ***

IL CIELO TRA PARENTESI

Che le cose
si aggiustino nelle loro forme
non significa
che siano diventate nostre.

Forse vuol dire
che l'albero dell'assenza
ha messo gambe e radici
nella terra  adeguata.

Come a un ospite inatteso
occorre saper dare
il posto giusto
persino al vuoto.


                                       ***

PICCOLE MORTI PROVVISORIE

Questo vagare per ogni città
in cerca di un tuo gesto:
un ricciolo, dei capelli, uno spicchio di stoffa nelle vetrine,
una medusa tiepida come la tua anima,
tra le tue cosce e paure,
un elefante morto.

Questa stanza affittata in una navata di Roma,
una carezza dolce e disseminata,
questo continuare a sudare a vuoto per il mondo:
carrozzabili, ragnatele di luce, carrette mute
con gradini che non puntano
al cuore.

             Questo continuo spostarsi
             in un altro luogo senza saziarsi,
             eterna inimicizia che mi unisce
             alle cose.

Questo girare per distretti come un canto
indagando -  senza eco - l'orizzonte,
dove si trova il tetto delle tue labbra
o il viadotto oscillante delle tue dita.

Questi pezzi di nulla che ti invocano,
questo nulla di schegge che ti nomina
e non ti trova
e non ti trova
e non ti trova
e non ti trova.

( eco )


                                    ***

MI STA COME D'AUTUNNO

Me ne vado dal tuo silenzio
come un soldato ferito
alla fine di una guerra.
Zoppicando di speranza.


                                   ***

LA TRAPEZISTA DI ESCHER

Vacilla
sull'acrobatica corda del desiderio.

Aragoste di carta incollate ai muri
distrutti a graffi pur di sostenersi a qualcosa
mentre lui l'amava.

Amare è cadere.

Si vive fingendo l'equilibrio.



                       Marisa Martinez Persico   da   Il cielo tra parentesi




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