(…)Quando il bambino era bambino, se ne andava a braccia
appese, voleva che il ruscello fosse un fiume, il fiume un
torrente, e questa pozza, il mare.
Quando il bambino era bambino non sapeva d'essere un
bambino: per lui tutto aveva un'anima e tutte le anime erano
tutt'uno.
Quando il bambino era bambino, su niente aveva un'opinione,
non aveva abitudini, sedeva spesso a gambe incrociate, e di
colpo sgusciava via, aveva un vortice tra i capelli e non faceva
facce da fotografo.
Quando il bambino era bambino,era l'epoca di queste domande:
perché io sono io e perché non sei tu? Perché sono qui e perché
non sono lì? Quando comincia il tempo e dove finisce lo spazio?
La vita sotto il sole è forse solo un sogno?Non è solo l'apparenza
di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro?
C'è veramente il male e la gente veramente cattiva?
Come può essere che io che sono io non c'ero prima di
diventare? E che una volta che io che sono io non sono più
quello che sono? (…)
Peter Handke da Il cielo sopra Berlino
Quando era bambino voleva diventare grande, ma non sapere a che rischio si esponeva...
RispondiEliminaCredo che sia un desiderio comune a tuti i bambini del mondo quello di diventare grandi e indipendenti ( come vedono esserlo i loro genitori e gli adulti), salvo poi rimpiangere quegli anni come " età dell'oro " della vita… ( ah! se sapessimo tutto!Non era forse anche il sogno di Adamo ed Eva quello di essere onniscenti? )
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