AI MIEI GENITORI
Lasciatemi pregare stasera,
adesso che il tormento si è placato,
ora che è il settimo giorno,
ora che posso andare a letto e pensare,
ma pensare veramente, formulare idee,
idee chiare, tradurle in immagini,
avere il coraggio delle immagini
create, da creare, atte a ricordare.
Lasciatemi pregare stasera per chiedere
a coloro che ho pressato come l'uva,
come arance al pepe e all'olio.
Lo straniero che si respinge piange,
si piange addosso, rende false confessioni.
L'oppressione del giorno non svanisce la notte.
L'angoscia della notte non svanisce il giorno.
Ho seppellito il mio amore, i miei salmi
altrove, nell'opacità della delusione.
Lasciatemi pregare con un tono feroce.
Sono un uomo maledetto e cattivo
per aver odiato persone che mi hanno dato
tutta la loro dignità quando dare le rendeva
deboli e vulnerabili; per aver chiesto
un mondo irreale a coloro le cui mani sono
fichi del sole; le loro bocche succhiano
il sugo agrodolce d'anguille fritte, il loro dialetto
è un inno al ringraziamento.
Sì, lasciatemi pregare
con le mie guance sgualcite dal catrame.
Giungo le mie mani non vicino al camino,
ma nel vicolo cieco della sottomissione, della furbizia,
dei soldi, della roba, dell'odio, dell'amore abitudinario,
opaco, stanco; ringrazio la donna
che amo per i suoi seni e la sua casa,
poiché lei - la donna ferita - mi aspetta con pazienza,
con una tolleranza vivace, per non dire scorticata.
Oh, lasciatemi pregare mentre
passa un tormento, prima che un altro arrivi.
Sono seduto alla mia scrivania in disordine,
davanti a una caraffa di vino rosso, a pile
di libri e perso in un sogno,
questa notte non è per l'ascolto,
né per la musica tanto amata,
né per il dialogo della bella poesia,
non riesco più a ubriacarmi.
Lasciatemi pregare tutta la notte,
anche se questa preghiera da pazzi,
senza ritmo, senza cadenza, manca di eleganza.
Lasciatemi seminare un'amicizia sana
e un rispetto di me stesso più sereno.
Lasciatemi affondare le unghie
profondamente nel cielo della terra
per estrarne il nocciolo d'oliva della pietà.
Lasciatemi pacificare la bestia della mia collera.
Antonio d' Alfonso da L' homme de trop
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