Alta fedeltà o Hi Fi è un termine generico che indica prodotti audio e video di qualità superiore. Però, parlando di cinema è un " film di culto", e non tanto per la qualità della pellicola o per la storia in sé, quanto per la straordinaria colonna sonora composta da oltre sessanta brani. Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Nick Homby del 1995 e ripreso dal regista inglese Stephen Frears
Rob Gordon, proprietario di un anomalo negozio di dischi a Chicago e da poco abbandonato dalla fidanzata, inizia un bilancio della propria vita, dei troppi fallimenti sentimentali , stabilendo una serie di progetti e obiettivi da mettere in atto. Inizia con le donne : si propone di incontrare le cinque ragazze con le quali si è lasciato - dolorosamente - negli ultimi anni, per poi passare alla scelta delle canzoni per il proprio funerale, e altri tipi di stravaganti decisioni. Il filo rosso di questa divertente pellicola sono proprio queste cinque donne che il protagonista si propone di incontrare, anche se poi - a ben vedere - ciò che rende questa pellicola " un film da vedere ", sono i dialoghi e la musica, una vera e propria delizia per gli appassionati, bibbia in cui trovano posto Bob Dylan, i Queen, Stevie Wonder, i Kings, i Velvet Underground, Harry Nilsson, Elvis Costello, Bruce Sprinsteen, Aretha Franklin, Elton John, Barry White e tanti altri.
frida
:-) Divertente!
RispondiElimina"Settembre è il mese dei ripensamenti sugli anni e sulle età / dopo l'estate porti il dono usato delle perplessità.
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco delle tue ingenuità / come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità" canta Guccini.
Penso che valga per l'autunno in generale, non so: il film mi ha ricordato questo!
Ah l'autunno della Vita caro ai poeti!
RispondiEliminaE' pur vero che questa stagione è tempo di bilanci e di ri - pensamenti prima che cada il gelo dell'inverno...
Tornando al film in questione, il protagonista non ha propriamente un'età autunnale ( salvo poi il fatto che i bilanci si possono fare sempre ) e questo ( se mai ce ne fosse bisogno) sta a dimostrare che i contenuti ( da quando lo vado dicendo per la poesia? ) non sempre - o quasi mai- esprimono quello che un autore ha in testa, ma quello che al lettore arriva... o ancora meglio ancora : quello che il lettore ha DENTRO.
Grazie, caro amico!
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RispondiEliminaGià...leggo i libri che avrei voluto scrivere!
RispondiEliminaCredo che sia un pensiero che abbiamo avuto in tanti...
RispondiEliminaCmq, è già una bella cosa leggere, perché anche chi ha scritto ha avuto dei maestri e ha preso il " là" da qualcuno che quelle idee le ha già avute prima di lui( e poi magari ha proseguito ).
Voglio dire: non è un pensiero sminuente: riguardo poi alla " qualità" delle cose dette, non si può mai sapere : ci sono gli enfant prodige e altri autori le cui opere sono diventate famose postume!