Sono nata triste...
Quando abbiamo accanto una persona " diversa", capita che il più delle volte venga considerata pazza e per questo inquadrata nella categoria delle persone alle quali occorre mettere dei blocchi, dei freni. Questo mondo delle persone diverse viene rappresentato spesso nel cinema, ma quasi sempre con una connotazione drammatica, triste. Nel film in questione, il regista ha voluto dare delle persone che soffrono di disagio mentale una rappresentazione più umana, a tratti anche gioiosa.
Beatrice e Donatella sono due donne che hanno problemi psichici e per questo vengono rinchiuse in una comunità per donne con disturbi mentali. Entrambe vengono classificate " socialmente pericolose".
Beatrice appartiene a una famiglia molto ricca ma, a causa delle sue decisioni avventate riguardo la gestione del patrimonio familiare, il marito si vede costretto a farla rinchiudere. Donatella invece è una giovane ragazza madre, delusa e diffidente, delusioni che l'hanno portata a tentare il suicidio e a cercare di sopprimere il figlio piccolo che poi - a causa di questo - sarà dato in adozione. Le due donne alla fine riescono ad entrare in confidenza, al di là dei caratteri diversi e un giorno, durante un permesso di lavoro, prendono la via della fuga, salendo su un autobus : ha così inizio una fuga strampalata per la Toscana, la " pazza gioia" che dà il titolo al film. Durante il loro non facile viaggio, veniamo a conoscenza dei loro blocchi, delle debolezze, ma anche del valore dell'amicizia e dell'amore, insieme alla loro gioia di vivere.
frida
film molto carino. Ben equlibrato tra serietà e leggereza. Pubta anche il dito sulle persone che usano queste persone "diverse"
RispondiEliminaSì, uno dei pochi che non trattino l'argomento esclusivamente da un punto di vista tragico.
RispondiEliminaDato l'argomento, la serietà è d'obbligo, ma bisogna essere realisti e - soprattutto - avere un po' di positività, altrimenti rischiamo di vivere questa vita come fosse " una valle di lacrime ", il che non giova a nessuno, paradossalmente neanche a chi avrebbe bisogno di essere aiutato.
Grazie.