Alfonsina Storni ( 1892 - 1938 ) pubblica intorno ai trent'anni la raccolta " Ocra ", lavoro più maturo e complicato rispetto ai precedenti e che segna il culmine della breve traiettoria poetica dell'artista. Qui la sofferenza è meno personale, si allarga lo sguardo e le immagini sono spesso ironiche e taglienti. C'è sempre il senso della rivolta, ma ora è soprattutto esistenziale e si è fatta più generale: il bersaglio non è solo l'uomo: anche la donna deve liberarsi dai pregiudizi, dei luoghi comuni e vivere pienamente la propria intimità, così come il proprio corpo. Alfonsina anticipa tematiche poi affrontate in America negli anni Sessanta : per l'epoca la poeta si pone su posizioni ultramoderniste e per questo da molti critici viene accusata di immoralità.
DUE PAROLE
All'orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.
Due parole così dolci, che la luna che passava
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo neanche a scacciarla.
Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo : oh, che bella la vita !
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.
Così dolci e così belle
che - nervose - le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice.
Vorrebbero le mie dita
tagliare le stelle.
( Il dolce danno )
***
PRESENTIMENTO
Ho il presentimento che vivrò molto poco.
Questa mia testa assomiglia a un crogiolo,
purifica e consuma,
ma senza un gemito, senza un accenno di orrore.
Per uccidermi, chiedo che un pomeriggio senza nubi,
sotto il limpido sole,
nasca da un grande gelsomino una vipera bianca
che dolce, dolcemente, mi punga il cuore.
( Il dolce danno )
***
UOMO
Uomo, voglio che tu comprenda il mio male,
uomo, io voglio che tu mi dia dolcezza,
uomo, io vado per i tuoi stessi sentieri;
figlio di madre: comprendi la mia pazzia...
( Irrimediabilmente )
***
CANCELLATA
Il giorno in cui morirò, la notizia
seguirà le solite procedure :
da un ufficio all'altro con precisione
dentro ogni registro verrò cercata.
E là, molto lontano, in un paesino
che sta dormendo al sole su una montagna,
sopra il mio nome, in un vecchio registro,
una mano che ignoro traccerà una riga.
( Languidezza )
***
PETTO BIANCO
Perché io ho il petto bianco, docile,
inoffensivo, dev'essere che le tante
frecce che vanno nell'aria vagando
prendono la sua direzione e lì si piantano.
Tu, la mano perversa che mi ferisce,
se questo è il tuo piacere, poco ti basta;
il mio petto è bianco, è docile ed è umile:
fuoriesce un po' di sangue... dopo, nulla.
( Languidezza )
***
IO SUL FONDO DEL MARE
In fondo al mare
c'è una casa
di cristallo.
A una strada
di madreperle
conduce.
Un grande pesce d'oro,
alle cinque,
mi viene a salutare.
Mi porta
un ramo rosso
di fiori di corallo.
Dormo in un letto
poco più azzurro
del mare.
Un polipo
mi fa l'occhietto
attraverso il cristallo.
Nel bosco verde
che mi circonda
din don ... din dan...
dondolano e cantano
le sirene
di madreperla verdemare.
E sulla mia testa
ardono - al crepuscolo -
le ispide punte del mare.
Alfonsina Storni
Ciao Frida, ho letto con piacere le liriche della Storni, comprese quelle da te pubblicate qualche anno fa assieme ad alcune tue note esplicative illuminanti. Una donna che, al di là dei suoi problemi, si staglia netta nel panorama letterario ottocentesco. Sensibile, decisa, consapevole dei suoi diritti di donna in un periodo di fermenti femminili. Molto struggente la lirica "voglio dormire", un commiato alla vita x trovare finalmente la pace agognata. Complimenti x il tuo lavoro di traduzione che senza dubbio nulla toglie alla sensibilità della poetessa.
RispondiEliminaAnzi: i lavori di traduzione DEVONO rendere lo spirito poetico di chi scrive. Alcune volte, poeti anche validi, non sono adeguatamente conosciuti e apprezzati a causa di cattive traduzioni.
RispondiEliminaQuelle di oggi sono magistralmente tradotte da Martha Canfield che, insieme ad Alessio Brandolini per me sono tra i più fedeli ( per sensibilità poetica ) traduttori dei poeti sud-americani.
Grazie per il commento.