Non verrà nessuno, non verrà più nessuno...
La poesia di Idea si presenta subito come un insieme organico compiuto, concentrato su tre linee tematiche che potremmo definire sinteticamente con tre dei suoi titoli emblematici : Poemas de amor; Notturni e Pobre mundo.
La poesia amorosa, segnata da una ricerca di assoluto, agonica e spietata innanzitutto con se stessa; la " notturnità" del mondo e del vivere vista attraverso la cruda consapevolezza della miseria umana; la pietas nei confronti del " povero mondo" e l'aspirazione -forse utopica ma sempre altamente etica - a renderlo più giusto e meno crudele nei confronti dei disperati. Il disperato urlo di Cesar Vallejo " Y el hombre, pobre! Pobre! " è anche di Idea. Ed è in questo contesto che si inseriscono le poesie di denuncia della tortura e dei soprusi inflitti ai dissidenti durante la dittatura.
Ma forse la cifra caratteristica della sua poesia si trova, più che nella tematica - asciutta e tagliente - nel ritmo : incalzante, fermo, rigido e perfetto. Se le sue poesie sono indimenticabili, ciò è dovuto, senza dubbio, al rigore senza respiro del suo ritmo.
SI E' SOLI
Solo come un cane
come un cieco un pazzo
come una banderuola che gira intorno all'asta
solo solo solo
come un cane morto
come un santo un casto
come una mammola
come un ufficio di notte
chiuso
incomunicato
non verrà nessuno
non verrà più nessuno
non penserà nessuno al suo tipo di morte
non chiamerà nessuno
nessuno ascolterebbe le sue grida di aiuto
nessuno nessuno nessuno
non importa a nessuno.
Come un ufficio o un santo o un palo
incomunicato
solo come un morto nella sua doppia cassa
bussando al coperchio e urlando
e a casa
i parenti inghiottiscono camomilla e valium
e alla fine dormono
e a quell'altro la morte gli chiude la bocca
tace e muore e la notte tempesta su di lui
solo come un morto come un cane come
come una banderuola che gira intorno all'asta
solo solo solo.
***
POVERO MONDO
Lo distruggeranno
lo faranno a pezzi
alla fine scoppierà come una bolla
o esploderà glorioso
come una santabarbara
o più semplicemente
sarà cancellato come
se una spugna bagnata
cancellasse il suo posto nello spazio.
Forse non ci riusciranno
forse lo ripuliranno
gli cascherà la vita come fossero capelli
e rimarrà a girare
come una sfera pura
sterile e mortale
o in modo meno splendido
andrà per i cieli
decomponendosi adagio
come un'unica piaga
come un morto.
***
PER DIRLA
Che figli di buona donna
che bestie
come dirla diversamente
come
quale dito accusatore basterebbe
quale anatema
quale pianto
quale parola che non sia un insulto
servirebbe
non per commuoverli
né per convincerli
né per fermarli.
Soltanto per dirla.
***
L'ISOLA
Un anello di odio e d'immondezza
circonda l'isola
dove in te muore ancora una volta
integro e puro
solo
e guarda e lascia e fa che tu muoia
che si perda
che finisca
la breve dolce vita che ci sfugge
la tiepida vita che la terra beve
e guarda e fa il tuo dolore più solo
e l'angoscia e il trapasso
la nausea della morte.
Un povero triste sudicio fiume di odio
ti isola e ti circonda
ti abbraccia e ti fa morire
solo.
Ma no.
Ma no.
Se gli altri lui te
non se ne vanno soli
se ce li portiamo dentro
se ben coperti di pena e d'amore stanno
morendo in noi per sempre.
***
CON LE BRACCIA LEGATE DIETRO LA SCHIENA
Con le braccia legate dietro la schiena
un uomo
un uomo brutto e giovane
un viso alquanto vuoto
con le braccia legate dietro la schiena
veniva immerso nell'acqua di quel fiume
- giusto per un po'
volevano torturarlo
non ucciderlo -
con le braccia legate dietro la schiena.
Non parlava e lo pestavano sul ventre
con le braccia legate gli davano calci
calci sul ventre sui testicoli
si rotolava per terra
lo pestavano.
Proprio oggi
ora
continuano a pestarlo.
Idea Vilarino da La sudicia luce del giorno
Nessun commento:
Posta un commento