Mare dentro pone sul tavolo un tema scomodo: quello dell'eutanasia e si basa sulla vita reale di un pescatore gallego che, dopo un incidente avuto in mare, resta paralizzato ed è costretto a trascorrere i suoi giorni chiuso in una stanza, abbandonato su un letto. Dopo venticinque anni di questa vita triste, statica e lontanissima da ogni aspettativa, Ramon prende la decisione di farla finita.
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Il protagonista del film trascorre i giorni rinchiuso in casa del fratello, afflitto fin da quel maledetto giorno in cui si tuffò da uno scoglio e battè la testa rimanendo paraplegico. Il suo corpo è immobile, ma non la sua mente, che gli permette di evadere con la fantasia dalla finestra e di raggiungere il mare. La sua forza è precisamente questa capacità di vedere al di là degli ostacoli, di pensare e analizzare; una visione acquisita grazie alla sua vita di marinaio e pescatore.
frida
Il problema dell'eutanasia è quanto mai attuale sia per laici che per credenti. In problema lacerante, una corsa ad ostacoli. Risposte non univoche,dilemmi spesso irrisolti, crisi di coscienza... Ad ogni modo penso che ognuno di noi è libero di decidere della propria vita. Troppo spesso si creano barricate tra laici e credenti. La risposta è dentro di noi. Col massimo rispetto qualunque essa sia..Grazie Frida di questo prezioso spunto di discussione.
RispondiEliminaFare commenti su un blog permette di confrontare le opinioni, ovviamente nel massimo rispetto del pensiero.
RispondiEliminaProprio per questo ti dico che - tolta tutta la problematica di dolore inerente a questi casi - sulla " proprietà" della vita non la penso allo stesso modo.
Se ti interessa approfondire l'argomento, su questo blog puoi trovare la storia drammatica di DJ Fabo " Prometto di perderti " scritto dalla fidanzata, Valeria Imbrogno ( puoi cliccare questo nome a destra, nella lista gialla degli autori ).
Grazie del passaggio e del commento.