"La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro Io."
( C. G. Jung )
CAPPUCCETTO ROSSO
Madre, non c'è un solo lupo
ma tanti lupi in questo bosco
e carne di bambine prediligono.
E' forse un male ai loro occhi?
Madre, dopo il fatto
un gendarme m'interrogò.
Chiese:
Con quale lupo hai parlato?
Com'eri vestita?
Quale svago ti propose?
Il lupo ansimava?
Ti tolse il cappuccio?
Ti fece spugnature?
Ammettilo, un po' ti piaceva il gioco!
Madre il gendarme dall'aria vischiosa
le ginocchia mi teneva
con occhi da lupo e ragione annebbiata.
Al palato aggrovigliai la lingua.
Dapprima rispondevo con candore di bimba
poi muta restai
a nuove domande.
S'offese il silenzio.
( Scrivila tu - lettore - la morale )
***
SETTE NANI BIPOLARI
Sette. Non uno di meno.
Così dolci e perdonabili.
Eccitati talvolta
oppure distaccati.
Rovinati dalla simpatia intermittente
affabulatori impenitenti
o bugiardi seriali.
Camminano in fila
- elongazione dei passi tra i pioppi -
fino alla casetta dall'architettura allusiva.
Un'improvvisa luce ingigantisce l'ombra
un secondo abbaglio la rimpicciolisce.
Biancaneve li chiama bipolari
pensando siano folli
ma la ragazza - confusa -
fa di tutta l'erba un fascio.
Loro - rispetto alla follia -
mancano di logica.
***
LA MATRIGNA DI CENERENTOLA
Fatti le unghie per il ballo a corte
- mia figlia di risulta -
passerò a picchiarti sul collo del piede
sulla nervatura delle dita
ti strapperò l'imene
- stupido roditore
in attesa solenne -
lo strapperò coi denti
ricucirò i lembi
lo farò mio
e tornerò operativa
per gioire
o per drenare il mio rancore.
***
CENERENTOLA DOPO UN ANNO DALLE NOZZE
Ho l'alluce valgo
non porto più scarpette
mio principe.
Perverso narcisista
enigmatico e tortile
indebitato dell'io.
La tua follia è crederti re.
Tu canti come si uccide.
Capriccio
vezzo
automatismo
oppure malattia.
Ognuno si fa scudo della propria storia
ognuno ha le proprie ragioni
che come sai sono tutte ottime ragioni.
***
BARBABLU'
E questa non è una fiaba
solamente neve - ma tanta
una triplice dose
ospitata a iosa nelle gabbia.
Stipati gli ardori
non sollevate il coperchio dei segreti.
L'orco qui
- fogliolina sulla fronte -
al tavolo delle congetture.
Provo di orologio al polso.
Li ha buttati via tutti
prima di inghiottire il tempo
su fogli di focaccia
e la lingua - la lingua -
approdata nell'irrevocabile.
L'odore indugia nella barba
neppure il sigaro lo porta via
e quello sguardo nel dipinto
è dardo foriero di brutture.
Barbablù enigma.
Barbablù enigma di chiavi macchiate di sangue
provenienti da una stanza proibita.
Le ha lasciate in bella vista:
saranno l'ultimo oggetto
stretto nella mano di spose curiose.
***
POLLICINO SUL SENTIERO DI CASA
L'arte di cavarsela
col pane stavolta.
Usa la furbizia
a suon di briciole
sarai sempre innocente.
Ma perdersi era una
così brutta idea?
Qui taccio
affinché risposta esulti.
Viviane Ciampi Inediti
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