mercoledì 28 ottobre 2020

DISTURBO E FOLLIA IN VIVIANE



 "La strega incarna i desideri, i timori e le altre tendenze della nostra psiche che sono incompatibili con il nostro Io."

                                             (  C. G. Jung )


CAPPUCCETTO ROSSO


Madre, non c'è un solo lupo

ma tanti lupi in questo bosco

e carne di bambine prediligono.

E' forse un male ai loro occhi?

Madre, dopo il fatto

un gendarme m'interrogò.

Chiese:

Con quale lupo hai parlato?

Com'eri vestita?

Quale svago ti propose?

Il lupo ansimava?

Ti tolse il cappuccio?

Ti fece spugnature?

Ammettilo, un po' ti piaceva il gioco!

Madre il gendarme dall'aria vischiosa

le ginocchia mi teneva

con occhi da lupo e ragione annebbiata.

Al palato aggrovigliai la lingua.

Dapprima rispondevo con candore di bimba

poi muta restai

a nuove domande.

S'offese il silenzio.

( Scrivila tu - lettore - la morale )



                                           ***




SETTE NANI BIPOLARI


Sette. Non uno di meno.

Così dolci e perdonabili.

Eccitati talvolta

oppure distaccati.

Rovinati dalla simpatia intermittente

affabulatori impenitenti

o bugiardi seriali.

Camminano in fila

- elongazione dei passi tra i pioppi -

fino alla casetta dall'architettura allusiva.

Un'improvvisa luce ingigantisce l'ombra

un secondo abbaglio la rimpicciolisce.

Biancaneve li chiama bipolari

pensando siano folli

ma la ragazza - confusa -

fa di tutta l'erba un fascio.

Loro - rispetto alla follia -

mancano di logica.



                                                ***


LA MATRIGNA DI CENERENTOLA


Fatti le unghie per il ballo a corte

- mia figlia di risulta -

passerò a picchiarti sul collo del piede

sulla nervatura delle dita

ti strapperò l'imene

- stupido roditore

in attesa solenne -

lo strapperò coi denti

ricucirò i lembi

lo farò mio

e tornerò operativa

per gioire

o per drenare il mio rancore.



                                                ***

CENERENTOLA DOPO UN ANNO DALLE NOZZE


Ho l'alluce valgo

non porto più scarpette

mio principe.

Perverso narcisista

enigmatico e tortile

indebitato dell'io.

La tua follia è crederti re.

Tu canti come si uccide.

Capriccio

         vezzo

            automatismo

oppure malattia.

Ognuno si fa scudo della propria storia

ognuno ha le proprie ragioni

che come sai sono tutte ottime ragioni.



                                             ***


BARBABLU'


E questa non è una fiaba

solamente neve - ma tanta

una triplice dose

ospitata a iosa nelle gabbia.

Stipati gli ardori

non sollevate il coperchio dei segreti.

L'orco qui

- fogliolina sulla fronte -

al tavolo delle congetture.

Provo di orologio al polso.

Li ha buttati via tutti

prima di inghiottire il tempo

su fogli di focaccia

e la lingua - la lingua -

approdata nell'irrevocabile.

L'odore indugia nella barba

neppure il sigaro lo porta via

e quello sguardo nel dipinto

è dardo foriero di brutture.

Barbablù enigma.

Barbablù enigma di chiavi macchiate di sangue

provenienti da una stanza proibita.

Le ha lasciate in bella vista:

saranno l'ultimo oggetto

stretto nella mano di spose curiose.



                                           ***


POLLICINO SUL SENTIERO DI CASA


L'arte di cavarsela 

col pane stavolta.

Usa la furbizia

a suon di briciole

sarai sempre innocente.

Ma perdersi era una

così brutta idea?

Qui taccio

affinché risposta esulti.




                                           Viviane  Ciampi      Inediti


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