venerdì 30 agosto 2019

TROVIAMO LE PAROLE ( Lettere 1948 -1973 ) 7


I. Bachmann a Paul Celan
Zurigo 1959

(…) Proprio adesso è arrivata la tua lettera - espresso, grazie a
       Dio. Si torna a respirare. Ieri ho cercato, nel mio sconforto, di
       scrivere a Gisèle ( moglie di Cela, n.d.r.) : la lettera sta lì
       abbandonata,incompiuta, io non vorrei turbarla, ma attraverso
       te pregarla adesso con l'ardore di un sentimento di sorella, un
       sentimento che può farti capire la mia pena, il conflitto - e
       l'imbarazzo della mia lettera, una lettera cattiva, lo so, alla
       quale non riesco a dare vita.
       Gli ultimo giorni qui, dopo la tua lettera, sono stati terribili:
       tutto vacillante, vicino al crollo, adesso ognuno infligge all'
       altro continue ferite,ma io non posso e non devo parlare di qui.
       Di noi devo parlare. Adesso non dobbiamo perderci di nuovo -
       questo mi distruggerebbe.Dici che non sono più con me stessa,
       ma... nella letteratura ! No, ti prego, dove ti smarrisci con i
       tuoi pensieri! Sono dove sono sempre, soltanto nello sconforto,
       vicina al crollo a causa degli oneri: è difficile sostenere anche
       un solo uomo che l'istinto di autodistruzione e la malattia
       conducono alla solitudine. Devo potere ancora di più - lo so -
       e lo potrò.
       Ti ascolterò, ma anche tu aiutami, ascoltandomi. Adesso invio
       il telegramma con il numero e prego perché noi troviamo le
       parole. (…)

                                        Ingeborg



Ingeborg  Bachmann - Paul Celan  da   Troviamo le parole ( Lettere 1948  - 1973 )       

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