domenica 18 agosto 2019

MANTIENI IL BACIO 4



L' ATROCITA' DEL LAVORO DEL PERDONO

(…) E' possibile perdonare un tradimento? E' possibile per un
      amore che ha conosciuto la menzogna,l'impostura,lo spergiuro,
      tornare ad amare lo stesso? Il perdono è un lavoro atroce. Per
      certi versi ricorda quello del lutto. Si tratta di digerire
      psichicamente una perdita. L'immagine ideale dell'amato si è
      rotta per sempre. Il vaso è andato in frantumi. E non si può più
      recuperare, tornare a com'era prima. Ma a differenza del
    carattere penoso del lavoro del lutto,il lavoro atroce del perdono
    implica che l'oggetto non sia irreversibilmente morto. E' morto,
    ma è ancora vivo. E' andato via, ma è ancora qui.
    Possiamo dimenticare un tradimento? Il tempo - come si dice -
    non dovrebbe curare le ferite?Lo si dimentica per indebolimento,
    per estinzione naturale del ricordo del trauma del tradimento?
    Per perdita di memoria? Una sorta di amnesia cerebrale allora
    sulla ferita dell'amante facendo cadere nell'oblio la percossa
    subita ?
    Come nel lavoro del lutto, anche il perdono costeggia la caduta,
    la perdita di una presenza che dava senso al mondo e alla mia
    esistenza. Questa presenza ora non esiste più. E' la doppia
    esperienza della mancanza che accade in ogni lutto: il mondo
    senza quella presenza è svuotato di senso e la mia esperienza è
    un'esistenza perduta com'è perduto il mondo.
    Il perdono non può mai essere una risposta immediata al
    tradimento. Esige tempo, come ogni lavoro del lutto. Non esiste
    lutto rapido o lutto facile, come non esiste perdono reattivo.In
    questo consiste l'atrocità del suo lavoro: ci vuole tempo. Inoltre,
    il lavoro del perdono, come quello del lutto, non cancella il
    trauma della perdita, non può dimenticarlo, ma solo provare a
    rielaborarlo simbolicamente. Perdonare non significa - infatti -
    dimenticare: non si perdona perché si dimentica, ma si può
    dimenticare solo se si perdona. (…)


Massimo Recalcati  da   Mantieni il bacio ( Lezioni brevi sull'amore )

4 commenti:

  1. .. ma se si può dimenticare col perdono, perdonare può benissimo coincidere col perdonare..

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  2. Secondo me perdono e dimenticanza non coincidono.
    Si può perdonare senza dimenticare, senza più avere tarli che rodono o desideri di rivalsa e vendetta. Ma far finta che certe cose non siano accadute ( e sempre che sia possibile perché la memoria non è una funzione governabile ) mi sembra un insulto all'intelligenza.

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    1. Intanto perdona il lapsus: anche se ovvio, intendevo "col dimenticare".
      Non credo si tratti di far finta, proprio pochi giorni fa Lulù mi ha fatto notare un riferimento infelice a ricordarle cose spiacevoli.. ma, ecco, senza una provocazione, un lampo, uno strappo involontario.. la memoria si offusca da se in una dimenticanza buona. Non significa autoinsultarsi in buona fede cancellando gli eventi, ma disinnescarne il veleno sì

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  3. In fondo ho detto la stessa cosa quando facevo riferimento al ricordare senza astio, rancore o propositi ( consci o inconsci di vendetta ).Esattamente come il tuo " disinnescare il veleno". La cosa importante ( al di là dei fatti accaduti ) è non farsi altro male...

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