TRA IMMAGINE E PAROLA
(…) Perché una riflessione sulla Nave del folli di Hieronymus Bosch ? Qual è il suo tratto perenne? E che cosa ci comunica?
E poi: qual è la relazione sincronica tra quest'opera di Bosch e i
dipinti di Bruegel il Vecchio che raffigurano l'inverno e la loro intrinseca de- sacralizzazione della vita ?
Tra Bosch e Bruegel il Vecchio emerge l'evento fondamentale che caratterizza la pittura tra la fine del XV secolo e la seconda metà del XVI, ossia la conquista del mondo come immagine di senso e come funzione. Tale conquista implica una stretta interazione tra forma e senso e segna il trapasso a una concezione unitaria dello spazio e della narrazione che incrina la gerarchia tra sacro e profano.
Si tratta di due casi tipici ed emblematici. Uno incarna una forma di follia come perdizione, come effetto di una condotta di vita moralmentedissoluta. L' altro l'idea che la violenza quotidiana ( Vedi Strage degli innocenti ) non solo è consustanziale alla vita sociale, ma gode perfino di un'impunità, mentre la speranza di salvezza è ricondotta ai margini.
Entrambi gli artisti sono precursori di vie di ricerca poiché sperimentano l'attrito critico tra le forze contrapposte in un'età di transizione, e allo stesso tempo incarnano un distacco consapevole dalla tradizione e dalle forme codificate. Non a caso in Bruegel il Vecchio la morte e la follia appaiono espressioni di un'esperienza quotidiana e perfino i grandi, tradizionali episodi sacri sono marginalizzati e normalizzati nel più ampio contesto di scene di genere, come accade nel Censimento di Betlemme, ove la fuga in Egitto di Maria e Giuseppe, cioè l'evento che salva la nascita di Cristo ponendo le premesse per la redenzione dell'umanità compare come un dettaglio dell'insieme.
Censimento di Betlemme
Che cosa significa o che cosa resta dunque dell'esperienza umana quando essa viene sciolta da ogni trascendenza? Ma non solo. Che cosa accade quando il significato è nell ' arte visiva?
Sia in Bosch che in Bruegel il Vecchio, siamo di fronte a figure concettuali che esprimono un aspetto costitutivo dell'esistenza umana consustanziale alla nostra civiltà. Tra l'opera di Bosch e quella di Bruegel il Vecchio si estende un arco lungo il quale si consuma l'idea che l'esperienza umana ( della morte, della dannazione e della salvezza ) non è strettamente dipendente dal giudizio divino, da un destino extratemporale, mentre si fa strada faticosamente un tentativo di emancipazione dalla trascendenza del soggetto e dell'oggetto. (…)
Maurizio Ghelardi da Follìa e Salvezza
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