mercoledì 28 agosto 2019

FOLLIA E SALVEZZA ( Tra Bosch e Bruegel il Vecchio )

 
TRA IMMAGINE E PAROLA
 
(…) Perché una riflessione sulla Nave del folli di Hieronymus Bosch ? Qual è il suo tratto perenne? E che cosa ci comunica?
E poi: qual è la relazione sincronica tra quest'opera di Bosch e i
dipinti di Bruegel il Vecchio che raffigurano l'inverno e la loro intrinseca de- sacralizzazione della vita ? 
 
Tra Bosch e Bruegel il Vecchio emerge l'evento fondamentale che caratterizza la pittura tra la fine del XV secolo e la seconda metà del XVI, ossia la conquista del mondo come immagine di senso e come funzione. Tale conquista implica una stretta interazione tra forma e senso e segna il trapasso a una concezione unitaria dello spazio e della narrazione che incrina la gerarchia tra sacro e profano.
Si tratta di due casi tipici ed emblematici. Uno incarna una forma di follia come perdizione, come effetto di una condotta di vita moralmente
dissoluta. L' altro l'idea che la  violenza quotidiana ( Vedi Strage degli innocenti ) non solo è  consustanziale alla vita sociale, ma gode perfino di un'impunità, mentre la speranza di salvezza è ricondotta ai margini.
Entrambi gli artisti sono precursori di vie di ricerca poiché sperimentano l'attrito critico tra le forze contrapposte in un'età di transizione, e allo stesso tempo incarnano un distacco consapevole dalla tradizione e dalle forme codificate. Non a caso  in Bruegel il Vecchio la morte e la follia appaiono espressioni di un'esperienza  quotidiana e perfino i grandi, tradizionali episodi sacri sono marginalizzati e normalizzati nel più ampio contesto di scene di genere, come accade nel Censimento di Betlemme, ove la fuga in  Egitto di Maria e Giuseppe, cioè l'evento che salva la nascita di Cristo ponendo le premesse per la redenzione dell'umanità compare come un dettaglio dell'insieme.


                                             Censimento di Betlemme

Che cosa significa o che cosa resta dunque dell'esperienza umana quando essa viene sciolta da ogni trascendenza? Ma non solo. Che cosa accade quando il significato è nell ' arte visiva?
Sia in Bosch che in Bruegel il Vecchio, siamo di fronte a figure concettuali che esprimono un aspetto costitutivo dell'esistenza umana consustanziale alla nostra civiltà. Tra l'opera di Bosch e quella di Bruegel il Vecchio si estende un arco lungo il  quale si consuma l'idea che l'esperienza umana  ( della morte, della dannazione e della salvezza ) non è strettamente dipendente dal giudizio divino, da un destino extratemporale, mentre si fa strada faticosamente un tentativo di emancipazione dalla trascendenza del soggetto e dell'oggetto. (…)



           Maurizio Ghelardi   da      Follìa e Salvezza

 
 

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