venerdì 24 ottobre 2025

KHALVAT


                                                            L' amore è sacro perché è nostro...




La Raccolta di Foltran  celebra l' intimità come dimensione sacra. Il titolo, dal persiano " solitudine rituale", annuncia un' opera costruita sulla dialettica amore- isolamento. La struttura, divisa in tre parti ( " L' una il nume dell' altro " ; " Economia reale "; " Naufrago in piscina" ) contrappone la perfezione dell' universo duale - due amanti che si bastano - alla violenza del mondo esterno. L' autore lavora sul verso endecasillabo che che si piega  al settenario, creando una metrica " della complicità ". Eredi di Tibullo ( poeta latino ) e di  Khayyam ( poeta, matematico e astronomo persiano ), questi versi oppongono alla frenesia contemporanea un' erotica della stasi, un tempo sospeso, dove " l' eternità sia il nostro oggi per sempre ".




La goccia che si staglia sulla foglia

contiene in essa ciò che la circonda.

Seguiamo i corsi d' acqua tra i cipressi

alternando i silenzi alle parole.

In segreto, al sicuro dal deserto

e dai commerci delle carovane,

le nostre ombre riposano sui prati.

Quando ci avviciniamo troppo al muro

si destano, si siedono, ci guardano.

Con un gesto consigliano di stare

lontani dai confini del giardino,

di ritornare al centro, alla fontana,

luogo dove il divino si rivela.

Perfetta simmetria del quadrilatero.



                                                  ***


Segreto sussurrato il nostro amore,

religione misterica,

adorazione in luoghi inaccessibili :

è sacro perché è nostro.

Nascosto, è un privilegio destinato

unicamente a noi.

Divinità indicibile, non scrivo

il tuo nome su bibbie

per elogiarti su libri stampati

e che nessuno legge.

Preferisco tacere, conservare

per me la tua sostanza.

Come mistico ascetico ti sento,

mantenendo il silenzio.



                                               ***


L' eterno non contempla l' esistenza

di passato, di presente e di futuro.

I secondi, i minuti, i giorni e gli anni

sono fissi, non passano perché 

sincroni, non iniziano e non finiscono.

Insieme, gli anni sono un giorno solo

e il nostro giorno è il giorno che viviamo.

E' oggi che non diventa mai domani

e che mai ha conosciuto l' essere ieri.

Noi siamo prima d' ogni tempo e il tempo,

senza tempo, non scorre né si perde.

Che tutto questo possa continuare

e che mai possa dire :" Sono stati ".

L' eternità sia il nostro oggi per sempre.



                                                        ***


Implode a poco a poco il mondo fuori.

Purezza custodita nelle notti,

bicchieri di limone verde e sale,

tequila a ogni puntata della serie.

A noi stessi libiamo, come Dei

su stoffe giunte dal lontano oriente.

Sulla volta affrescata del sacello

risplende un firmamento con due stelle.

Rituale della nostra religione,

ebbri, sciolte le vesti, età dell' oro.

Distanti gli altri, tutti alla ricerca

della vita futura  precedente.

Questa è la vera vita, non ce n'è altra.

Io e te, tu ed io, noi nel tempio,

nel tempo.



                                                ***


Di tanto in tanto, il mare porta a riva

residui di sventure.

Bivalvi di petrolio sulla spiaggia,

antiche paratie,

sprofondamenti a largo delle coste

di rotte commerciali sulla carta lucrose,

e improduttive alla prima tempesta.

Se non si traccia su mappa la via,

non si deve salpare.

Se non si è fiduciosi nella ciurma,

preferire la terra.

Vento, acqua, sale, marmo, pietra, fango,

umida solitudine.



                                                    ***


Volgo le spalle al muro senza porta.

Ho atteso invano che qualcuno aprisse.

Resto - anche se ho le carte - potenziale.

Ma non si tratta d' esser nella lista,

di mostrare la tessera o l' invito.

Non si sale dal basso fino in cima.

Nella fortezza si entra, ma dall' alto.

Ho scavato, ho graffiato la parete,

ho inciso nella calce per lasciare  

accartocciato - il foglio tra i mattoni

per quando della rocca nel deserto

non resterà altro che un muro del pianto.




                         Lorenzo  Foltran   da   Khalvat



5 commenti: