Questo è l' ordine secco presente,
il corpo da far funzionare, il dolore
da controllare. Non si parla di niente
con nessuno, solo le frasi del bisogno.
Voltarsi verso la morte con leggerezza
farsi concavi e smisurati per il vuoto
che a grandi falcate avanza.
***
Questo è il tempo che non mente
un calcolo esatto che non risolve
la sedia spaiata di chi se n'è andato
l' inutile allerta della sentinella.
***
Dopo il crollo ascolta i segnali
il buio è meno buio, il dolore
non più acuto, o forse meno ostile.
Anche lo spreco delle nostre vite
non sembra così grave, una variabile
fisica tutto sommato irrilevante -
la maglia rotta nella rete
delle possibilità.
***
L' attimo in cui
si compie ogni cosa
è accaduto accade ancora
fermo continuo definitivo.
***
Levarsi come
per una smania improvvisa -
le lunghe notti senza sonno
prendono forma vanno
a placarsi sui fogli.
Daniela Pericone da Corpo contro
Questi versi mi piacciono ma non so dare loro una corretta intonazione, se lieve, ironica, o greve. Se mi adeguo alle note di Ezio Bosso dovrei propendere per la seconda ipotesi. Eppure la poetessa invita a voltarsi verso la morte con leggerezza e trovare rimedio all’insonnia attraverso la poesia, le lunghe notti senza sonno…vanno a placarsi sui fogli. Questi, peraltro, sono i due passaggi più belli.
RispondiEliminamassimolegnani
E sono anche autobiografici.
RispondiEliminaGrazie, Carlo !