martedì 26 giugno 2018

ASPETTAMI E IO TORNERO'

 
 

                                         Aspettami quando le gialle foglie ti ispirano tristezza…



Aspettami e io tornerò,
ma aspettami con tutte le tue forze.
Aspettami quando le gialle foglie
ti ispirano tristezza,
aspettami quando infuria la tormenta,
aspettami quando c'è caldo,
quando più non si aspettano gli altri,
obliando tutto ciò che accadde ieri.
Aspettami quando da luoghi lontani
non giungeranno mie lettere,
aspettami quando ne avranno abbastanza
tutti quelli che aspettano con te.

Aspettami e io tornerò,
non augurare del bene
a tutti coloro che sanno a memoria
che è tempo di dimenticare.
Credano pure mio figlio e mia madre
che io non sono più;
gli amici si stanchino di aspettare
e, stretti attorno al fuoco,
bevano vino amaro
in memoria dell'anima mia.
Aspettami. E non t'affrettare
a bere insieme a loro.

Aspettami e io tornerò
ad onta di tutte le morti.
E colui che ormai non mi aspettava,
dica che ho avuto fortuna.
Chi non ha aspettato non può capire
come tu mi abbia salvato
in mezzo al fuoco
con la tua attesa.
Solo noi due conosceremo
come io sia sopravvissuto:
tu hai saputo semplicemente aspettare
come nessun altro.


                      Konstantin M. Simonov   da   Poeti del ' 900


2 commenti:

  1. E' bellissima questa poesia, trasmette speranza, molto vicina a quella "speranza contro ogni speranza" di cui parla la Sacra Scrittura, è una speranza molto vicina alle mie corde ed alla mia vita, pur se coloro che ho aspettato non sono più tornati... bello il brano musicale di accompagno, amo moltissimo la musica, pur non suonando alcuno strumento, specialmente chitarra, violino e pianoforte e in questo il violino è avvolgente...

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  2. Le biografie intorno a questo poeta russo sono assai scarne e quasi del tutto prive di riferimenti. Ma poiché fu anche un politico, possiamo presupporre che avesse passato molto tempo lontano dalla patria ( esiliato o vittima di epurazioni ? 1915-1979 - Il periodo delle " purghe" staliniane c'è per intero - ). Non mi è dato sapere per chi fosse scritta questa poesia ( ma poiché fa riferimento alla madre e al figlio, possiamo ipotizzare ( anche per via del tono affettuoso/ amoroso) che fosse indirizzata a una moglie/ compagna.
    Al di là di tutte le possibili ipotesi, quello che mi premeva sottolineare attraverso questo scelta è che esiste una " lecita" speranza ( perché si avverino fatti ritenuti possibili ) e una speranza d'"amore" ( che non tiene conto degli avvenimenti e che come tale si avvicina alla fede. E come la fede può produrre miracoli di Vita ) .
    Grazie per la condivisione del pensiero.

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