L' ELEFANTE
L' elefante, lo sai, ha il culto degli avi -
saranno tutti per sempre con lui;
ma se sogna dimentica le chiavi
del Cielo.
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IL CANE
Un cane con due zampe è sempre un cane.
Purché sempre ricerchi con la coda
la fissità delle cose lontane.
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IL PESCE ROSSO
Il pesce rosso è aruspice celeste;
prova tu a decifrare le stelle da un vetro -
sicuramente non ci riusciresti.
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IL RICCIO
Tra gli aculei del riccio c'è la piana
di Giosafat, la Valle del Giudizio;
di vivi meta e di spiriti tana.
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IL POLLO
Ha molta dignità e fierezza il pollo.
Si cede solamente per dovere;
una vita - diciamo - obtorto collo.
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IL BRADIPO
Ha come l'impressione, tanto è lento,
di vivere più a lungo. Un solo gesto
del bradipo è il più vivo tra i memento
mori.
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IL PAPPAGALLO
Ripete sempre l'ultima parola
non detta, il pappagallo: non è mai
profeta in patria. E per dispetto vola.
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IL LEMURE
Il lemure è antichissimo fantasma.
Abita a un tempo la notte e le frasche;
a volte ride, a volte ha crisi d'asma.
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LA BALENA
Inghiottirà tutta l'acqua di Dio?
La balena travolge le foreste
marine - è buio abbandonato l' Io.
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IL CAMALEONTE
Somiglia sempre a quello che non è.
A volte è un albero, a volte un'altra bestia -
di notte capita che sembri me.
Gabriele Galloni da Bestiario dei giorni di festa
Carine.
RispondiEliminaUno sguardo scanzonato che poi così scanzonato non è
E che sembrano totalmente estranee e in contrasto con la morte violenta dell'autore. Ma che - invece , a ben interpretare - possono portare una nuova luce di conoscenza della vita di questo poeta.
RispondiEliminaGrazie per il commento.