giovedì 27 aprile 2023

IL DISTURBO OSSESSIVO - COMPULSIVO IN AMORE...

 



... secondo  Neil  Hilborn




 Neil Hilborn - 33 anni - è uno slammer nato in Texas, vincitore - anni fa - del premio" College National Poetry Slam ". I suoi tour, in cui presenta poesie di OCD ( acronimo di Obsessive- compulsive disorder, ovvero Disturbo Ossessivo - compulsivo) spaziano  per tutta l' America : da Chicago, Toronto, Los Angeles e Boston, riscuotendo molto successo. Ascoltando i suoi versi, è quasi impossibile non lasciarsi trasportare dall'ondata di immane tristezza  che nasce alla presenza di una grande sofferenza interiore conseguente al conflittuale rapporto con un disturbo che diventa un mostro estraneo e onnipresente. Neil soffre  di una patologia ossessivo - compulsivo in un quadro più generale di Disturbo bipolare dalla nascita e il suo urlo è quello di tutti quelli che - come lui - si ritrovano a fronteggiare una battaglia che si rivela improba e molto difficile da gestire. La poesia - col suo effetto spesso taumaturgico - riesce a contenere dolori a volte taciuti, portando carichi enormi o leggerezze pensanti : per questo  è uno degli strumenti comunicativi più efficaci anche per i così tanto urlati e vissuti Poetry Slam. 



                                             ***


La prima volta che l'ho vista

nella mia testa si è calmato 

tutto.

Tutti i tic, tutte le immagini

inesistenti,

semplicemente scomparse.



Quando soffri di un disturbo

ossessivo compulsivo

non  ti  capita   di  avere

momenti tranquilli;

perfino quando sono a letto

penso :

Ho chiuso a chiave la porta?

Mi sono lavato le mani? "


Quando l'ho vista

l'unica cosa a cui riuscivo a 

pensare erano

le curve delle sue labbra

o la ciglia della sua guancia

la ciglia

sulla sua guancia.

Sapevo di doverle parlare.

Le ho chiesto di uscire 6  volte

in 30 secondi.

Mi ha detto di sì alla terza

ma   non   mi   sembrava

convinta e ho continuato.


Al   nostro  primo

appuntamento ho passato

più   tempo   a  sistemare  la

cena in base ai colori

invece di parlare con lei

ma a lei piaceva

a lei piaceva che la salutassi

16 volte

o 24 se era mercoledì.

Le piaceva che ci mettessi 

una vita

per tornare a casa, 

perché   dovevo   evitare  le

crepe sul marciapiede.


Quando   siamo    andati  a

vivere insieme

lei disse di sentirsi al sicuro

nessuno   avrebbe  potuto

derubarci

 perché   chiudevo  la  porta  a

chiave 18 volte.

Guardavo   sempre  la   sua

bocca quando parlava

quando parlava

quando parlava

quando parlava

quando parlava

quando parlava

quando ha detto di amarmi

gli angoli delle sue labbra si

sono arricciati all'insù

la notte se ne stava sdraiata

e mi guardava

mentre facevo

accendi e spegni

accendi e spegni

accendi e spegni

accendi e spegni con la luce

chiudeva gli occhi

 e   immaginava   i   giorni  e  le 

notti

che le passavano davanti.


Certe   mattine   volevo

salutarla baciandola

ma correva via perché

la facevo ritardare al lavoro.

Quando mi fermavo ad una

crepa

sul marciapiede

lei continuava a camminare.

Quando diceva di amarmi

la sua bocca formava una

riga dritta

mi  diceva  che  occupavo

troppo del suo tempo

dalla settimana scorsa dorme

da sua madre

mi ha detto che non avrebbe

dovuto

farmi affezionare troppo,

che tutto questo è stato uno

sbaglio,

ma  come  può   essere  uno

sbaglio se non devo

lavarmi le mani dopo averla

toccata?

L' amore non è uno sbaglio.


Mi uccide sapere che lei è in 

grado

di andarsene mentre io non 

potrei mai

non potrei mai andare là

fuori

e trovare qualcun' altra

perché penso sempre a lei.


Di   solito  quando   mi

ossessiono su qualcosa

vedo germi infilarsi nella mia 

pelle

mi  vedo  travolto  da

un'infinita serie di auto.

Lei  è   stata   l'unica  cosa

meravigliosa

di cui mi fossi fissato.


Voglio svegliarmi ogni

mattina

e  pensare   al  modo  in  cui

tiene il volante

al  modo    in  cui   gira   le

manopole della doccia

come con una cassaforte

a come spegne le candele

spegne le candele

spegne le candele

spegne le candele

spegne le candele

spegne le candele

spegne...


Ora

penso solo a chi altro la stia

baciando

non riesco a respirare perché

la sta baciando

una sola volta

non  gli  interessa   che  sia

perfetto

la rivoglio così tanto

così tanto...

che lascio aperta la porta

lascio le luci accese...



                      Neil  Hilborn

                                                                                                          

                                                                      

2 commenti:

  1. Credo che l'amore sia proprio non lavarsi le mani dopo che l'hai toccata..
    splendidi versi, da starci male..

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  2. Per questo non commento lo strazio.
    Grazie per esserti soffermato proprio qui.

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