martedì 18 aprile 2023

POESIE DI ISABEL




                                                                  Cosa rimane di speranza ?




PAROLE A MIO PADRE


I


Provo panico, padre,

per la mia memoria.

I tuoi passi si perderanno

e la tua voce nel mio tempo

che, nonostante tutto, avanza.


II

Dove custodirò così tanto?

In quale luogo?

Affinché non sbiadisca 

né il calore delle tue mani

né il tuo aroma da bambino.


III


In quale misura

si calibra l'assenza?

Cosa la valorizza?

Chi pondera la dimensione

del vuoto dell'anima?



                                             ***


VELATA


Sotto quale manto, tulle, scialle o cappuccio

mi nascondono e mi nascondo davanti agli occhi?


Un atavismo crudele che ci distanzia.

Una credenza che affonda le ferite.


Come fa male vivere con così tanti involucri!

Quanto grido ammutolisce di dentro!



                                               ***


MI CONFONDO NEL FUOCO


Mi confondo nel fuoco,

nella danza di luci del falò.

Movimento di fiamme che mi cattura

per disabitarmi,

per cessare di essere in quel momento

- nel caso in cui conoscessi me stessa -

E percorro la strada verso il nulla

senza pensare né sentire,

trasportata nell'ipnosi della sua forza

quale scintilla primigenia della vita.



                                                   ***


TRA LE LORO ALI


Tra le loro ali

il futuro portano gli uccelli.

Ma la vita

impallidisce i colori con l'ombra.

Non c'è sole in lontananza.

Trasciniamo il tempo degli uomini,

il crudele guadagno,

l'empia lotta

che nega la ragione.


Cosa rimane di speranza?



                                                        ***


AUTUNNO


I


Osservo cadere l'acqua

goccia a goccia.

Soavemente la neve,

che copriva il tetto

di prematuro biancore,

si è sciolta.

Dinanzi a me una magnolia

muove i suoi tristi rami sfioriti.


L' inverno sta già avanzando e tutto è freddo.

Anche dentro, tremo.



II


Questi giorni di pioggia in autunno,

pullulano di un dolce letargo,

il leggero languore

che accarezza una lacrima.


Non è dolore

non è il danno.


E' la lieve tristezza

dell'acqua che ci trasporta



 

               Isabel Miguel    ( Trad. di  M. Filippi )



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