Cosa rimane di speranza ?
PAROLE A MIO PADRE
I
Provo panico, padre,
per la mia memoria.
I tuoi passi si perderanno
e la tua voce nel mio tempo
che, nonostante tutto, avanza.
II
Dove custodirò così tanto?
In quale luogo?
Affinché non sbiadisca
né il calore delle tue mani
né il tuo aroma da bambino.
III
In quale misura
si calibra l'assenza?
Cosa la valorizza?
Chi pondera la dimensione
del vuoto dell'anima?
***
VELATA
Sotto quale manto, tulle, scialle o cappuccio
mi nascondono e mi nascondo davanti agli occhi?
Un atavismo crudele che ci distanzia.
Una credenza che affonda le ferite.
Come fa male vivere con così tanti involucri!
Quanto grido ammutolisce di dentro!
***
MI CONFONDO NEL FUOCO
Mi confondo nel fuoco,
nella danza di luci del falò.
Movimento di fiamme che mi cattura
per disabitarmi,
per cessare di essere in quel momento
- nel caso in cui conoscessi me stessa -
E percorro la strada verso il nulla
senza pensare né sentire,
trasportata nell'ipnosi della sua forza
quale scintilla primigenia della vita.
***
TRA LE LORO ALI
Tra le loro ali
il futuro portano gli uccelli.
Ma la vita
impallidisce i colori con l'ombra.
Non c'è sole in lontananza.
Trasciniamo il tempo degli uomini,
il crudele guadagno,
l'empia lotta
che nega la ragione.
Cosa rimane di speranza?
***
AUTUNNO
I
Osservo cadere l'acqua
goccia a goccia.
Soavemente la neve,
che copriva il tetto
di prematuro biancore,
si è sciolta.
Dinanzi a me una magnolia
muove i suoi tristi rami sfioriti.
L' inverno sta già avanzando e tutto è freddo.
Anche dentro, tremo.
II
Questi giorni di pioggia in autunno,
pullulano di un dolce letargo,
il leggero languore
che accarezza una lacrima.
Non è dolore
non è il danno.
E' la lieve tristezza
dell'acqua che ci trasporta
Isabel Miguel ( Trad. di M. Filippi )
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