" Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo ". ( Salmi 23, 4 )
La Passione fu scritta da Mario Luzi nel 1999 per la Via Crucis al Colosseo presieduta dall'allora papa Giovanni Paolo II.
In questo testo, dove poesia e drammaturgia felicemente si incontrano, Gesù racconta in un monologo intenso e lacerante al Padre l' angoscia, la tristezza e la paura di sentirsi abbandonato da tutti. E' l'unico protagonista di una scena nuda, essenziale e di grande valore simbolico ed esistenziale. E' Dio, ma è anche uomo; è stato spogliato di tutto, di ogni grandezza. Ad ogni suo gesto, a ogni parola, la tensione sale : parla sempre al Padre, che è il suo unico confidente dinanzi alla ferocia degli uomini : i sacerdoti e la folla vogliono sfogare su di lui, sopra un misero e indifeso corpo umano che hanno nelle loro mani, l'astio di un antico e inconfessato paragone con la divinità. Dinanzi al Male - però - non viene meno l'amore di Gesù per gli uomini, che chiede per loro, dal tormento della croce, il perdono.
***
I
Sono tue creature, sono miei
fratelli,
hai messo loro in cuore la
sete di giustizia,
ma la presunzione di
saziarla
non viene da te, viene dal
demonio.
Il giusto! Fu acceso quel
desiderio
contro quale iniquità
primaria?
Tua, Padre, oppure del
maligno contro di te?
Su questo principio non si
placa
la controversia umana.
Ed ecco in nome tuo
succedono empietà, soprusi,
disegni miserabili, perfidie,
ipocrisie.
Alcuni uomini giudicano
altri uomini.
***
II
Sono dinanzi a loro, nel
sinedrio,
mi scrutano i sommi
sacerdoti,
mi vogliono colpevole,
covano contro di me
pensieri perversi.
Mi provocano, irritati dal
mio silenzio, mi
consegnano a Pilato, mi
schermiscono.
Applaude la turba dei miei
simili,
si eccitano tra di loro, si
ubriacano di vendetta,
mi vogliono in croce,
strappando al procuratore la
sentenza.
In che cosa li ho offesi che
mi odiano a tal punto,
a che rancore danno sfogo
su di me che sono il più
vulnerabile?
Li guardo Padre come tu li
guardi
ma il tuo e il mio sguardo
non sono comparabili.
Vogliono uccidere il mio
divino in me
e vogliono questo in nome
tuo...
***
III
Conoscerò la morte. La
conoscerò umanamente,
da questa angusta porta mi
affaccerò su di lei
che tu, vita onnipresente,
non conosci se non per
negazione.
Tre giorni durerà per me
l'esilio che per altri non ha
fine
poi la vita mi richiamerà a
sé
e avrà la vittoria. E' previsto
fin dal principio.
Quella pausa, Padre,
m'impaura: è un luogo dove
tu non sei
e io da solo senza te
pavento.
Che cosa mi aspetta, chi
governa
il nulla, il non presente... Il
non essente?
o è un inganno della veduta
umana
ciò che io impaurito ti
confesso?
Devo io portare la vita dove
la vita è assente
e portarla con la mia
morte...
e questo è il prezzo, questo
supplizio.
E così, Padre, io vanamente
ti tormento.
Più che la morte è la via per
arrivarvi,
la via crucis, che mi dà
angoscia
perché è dolorosa e aspra
nelle carni
e spezza il cuore di Maria,
mia madre,
perché infame e odiosa
è la ressa di questi uomini e
donne
aizzati contro di me.
Mi prende e mi tormenta il
dubbio
che il mio insegnamento sia
fallito.
La mia permanenza sulla
terra è stata vana?
E' bella la terra che tu hai
dato all'uomo
e alle altre creature del
pianeta
scelto per loro in mezzo
all'universo. Io non sono di
questo mondo
eppure non potevo se non
teneramente amarla
e ora questo amore mi si
ritorce contro.
" Non è su me che voi
dovete piangere",
ho detto alle donne
impietosite,
" ma sui vostri figli e su voi
stesse.
La terra sarà fatta un luogo
di dolore"
ma il mio sacrificio è scritto
che li assolva.
Piango anch'io, Signore,,
vedo
i miei fratelli che afflitti
rifaranno questa via
nei secoli, nei millenni...
***
IV
La vita sulla terra è
dolorosa,
ma è ance gioiosa; mi
sovvengono
i piccoli dell'uomo, gli
alberi, gli animali.
Mancano oggi, qui su questo
poggio che chiamano
Calvario.
Congedarmi mi dà angoscia
più del giusto.
Sono stato troppo uomo tra
gli uomini oppure troppo
poco?
Il terrestre l'ho fatto troppo
mio o l'ho rifuggito?
La nostalgia di te è stata
continua e forte,
tra non molto saremo
ricongiunti nella sede eterna.
Mario Luzi da Passione ( Via crucis al Colosseo)
Nessun commento:
Posta un commento