Signore,
donami l'abilità di comporre lunghe frasi, la cui linea è la linea del respiro, sospesa come i ponti,
come l'arcobaleno, come l'alfa e l'omega dell'oceano.
Signore, donami la forza e la destrezza di quelli che costruiscono lunghe frasi, ramificate come
una quercia, spaziose come un'ampia valle, perché vi entrino mondi, mondi
di sogno
e anche perché le frasi principali dominino sicure sulle subordinate, e controllino la loro corsa
complicata ma espressiva, che persistano impassibili come un basso continuo sugli elementi in
moto, che li attirino, come attira gli elementi la forza delle invisibili leggi gravitazionali
prego allora per frasi lunghe, frasi modellate con fatica, estese così che ognuna si trovi il
riflesso speculare di una cattedrale, un grande oratorio, un trittico
e anche animali poderosi e piccoli, stazioni ferroviarie, un cuore pieno di rimpianto, abissi
rocciosi e il solco dei destini nella mano.
***
A CESLAW MILOSZ
1
Sulla baia di San Francisco - le luci delle stelle
al mattino la nebbia che divide il mondo in due parti
e non si sa quale sia migliore più importante e quale peggiore
nemmeno in un sussurro si può pensare che siano uguali.
II
Gli angeli scendono dal cielo
Alleluia
quando dispone
inclinate
rarefatte nell'azzurro
le sue lettere.
***
KANT . GLI ULTIMI GIORNI
Questo - natura - non testimonia proprio la tua
magnanimità
e se non sei magnanima
potresti anche non esistere.
Proprio non potevi offrirgli una morte improvvisa
come il crepitio di una candela
come una parrucca che scivola a terra
come il breve viaggio di un anello
su un tavolo liscio
che rotea rotola
infine si ferma come uno scarabeo
morto.
E allora perché quei giochi crudeli
con un vecchietto
la memoria svanita
il risveglio incosciente
il terrore notturno
non era lui che aveva detto
" attenzione ai brutti sogni"
lui che sulla testa ha un ghiacciaio grigio
a al posto dell'orologio da tasca - un vulcano.
E' di pessimo gusto
imporre a chi
si esercita nel mestiere di fantasma
di diventare - improvvisamente -
uno spettro.
***
TOMMASO
Qui hanno appoggiato la lama sul corpo
proprio qui
e hanno spinto
e c'è un ricordo
che urla in tutte le lingue del pesce
- la ferita -
il viso concentrato
i solchi sulla fronte
la luce bluastra del mattino
fredda e avversa.
La mano del Maestro
guida dall'alto
l'indice di Tommaso
dunque è permesso il dubbio
consentita la domanda
dunque vale qualcosa la fronte
corrugata di Leonardo
le mani impazienti
invocate in aiuto.
***
UN CUORE PICCOLO
Il proiettile che ho sparato
durante la grande guerra
ha fatto il giro del globo
e mi ha colpito di spalle
nel momento meno opportuno
quand'ero ormai sicuro
di aver dimenticato tutto
le sue - le mie colpe
eppure come gli altri
volevo cancellare dalla memoria
i volti dell'odio
la storia mi confortava
io combattevo la violenza
il Libro diceva
era lui - Caino
tanti anni paziente
tanti anni inutilmente
ho pulito con l'acqua della pietà
la fuliggine il sangue le offese
perché la nobile bellezza
il fascino dell'esistenza
e forse persino il bene
dimorassero in me
eppure come tutti
desideravo tornare
alla baia dell'infanzia
al paese dell'innocenza.
Il proiettile che ho sparato
da un piccolo calibro
nonostante le leggi di gravitazione
ha fatto il giro del globo
e mi ha colpito alle spalle
come volesse dirmi
che niente e nessuno
sarà perdonato
e così adesso siedo solitario
sul tronco di un albero tagliato
nel centro stesso
della battaglia dimenticata
io ragno grigio intesso
riflessioni amare
su una memoria troppo grande
su un cuore troppo piccolo.
Zbigniew Herbert da L' epilogo della tempesta - Poesie 1990 - 1998 e altri inediti ( Trad. di F. Fornari )
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