Ora tu mii guardi
e taci
e sommessamente sorridi
mentre navigano i bacini
delle belle gitane
a più voci,
a più passi,
Tu ti riservi
l'intimo piacere
di sentirti acceso nel buio
di una sola casa.
***
Il dolore
battezza il nostro tempo,
i piedi freddi
accalcati su marmi porosi.
Allucinante
come il bianco calcinite e il
nero bile d'olio al sole.
E' il nostro dolore il palato
secco,
il mare scheggia di cristallo;
è il nostro dolore l'etnia della
terra
nello strappo di una sola
carne,
la paglia che brucia veloce,
irta.
E' il dolore del nostro tempo
l'aria spigolosa che fende
gli occhi
quando le palpebre ritardano
la resa.
***
Fu d'un tratto
tutto ciò che la parola margine
rievoca,
la spezzatura minerale delle
croste,
l'incertezza acuta che stende
ai piedi del sonno.
Fu di un tratto
il riconoscere
il margine,
la spossatezza della vita
e l'essere nuvola blu tra gli
intestini della terra.
Sul margine discorrono
gli ampi artigli della morte
e persino il mio nome
alla memoria sfugge.
Imperatrice Bruno Inediti
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