venerdì 2 dicembre 2022

LA DISTRUZIONE DELL'AMORE PER ANNA



                                                              Tante cose ho amato di te...



La poeta ama definirsi : "  Medico, psicoterapeuta, anche ebrea, in più lesbica, persino mancina..."





LO REUIA


Lei mi ama

e ciò alza le mie quotazioni

sul mercato degli affetti.

Ho quei brutti nei,

sono tutta storta,

la faccia stropicciata

e i fianchi molli,

amata tutta, così.

Nevrotica, ossessiva, iper - reattiva,

spelacchiata

rauca e bianca fosforescente,

addirittura desiderabile mi vede.

L' amore - diceva la poetessa -

non è cieco :

è un dio i cui bislacchi criteri

sfuggono

alla gravitazione

e alla termodinamica,

perciò noi vediamo disordine

dove lui crea mondi.



                                         ***


SIAMO ICARO


Sai cosa avrei voluto?

Che fosse come un'irruzione:

" io sono l'amore ".

Punto.

E che le nostre vite

trasfigurassero

letteralmente

a questa rivelazione.


Adesso aiutami a scrivere

l'avversativa,

adesso non lasciarmi sola

con le mani nel fango dei giorni

a coprirmi dagli sguardi sporchi

di chi non c'entra

e ha ingarbugliato tutto.

Adesso non andartene

da questa trincea

che doveva essere volo,

da questa guerra

che ha trasformato i minuti

in sacchetti di sabbia.


Doveva essere volo

e in parte ce l'ha fatta

perché cadiamo in picchiata,

mio passero

mia ala sinistra

mia creatura piumata sontuosa adorata

troppo vicine al sole.



                                           ***


PENSARTI


Tante cose ho amato di te

ed erano tutte facili.

Non è complicato

godere della bontà

o bearsi dei tuoi sguardi,

e la tua voglia

che meraviglia.


Ora io amo la tua distanza

come si può amare un coltello

che entra fino al manico.


Amo il tuo silenzio

che mi riempie di universo

di assoluto

di buio.


Amo il dolore

perché me lo dai puro

come puro era il piacere,

forse.

O forse amo questo vuoto

perché mi rarefà

la coscienza.


Rinuncio alle finte conversazioni,

a quel bisogno di parlarti

che non è più comunicazione,

all'incontro diventato scontro,

mentre ti guardo

ricordando ogni particolare

della mia remota Australia.


Nascondo il pensarti

in bella vista.



                                        ***


MATERNITA'


Grazie a dio,

che forse esiste,

niente figli.


Grazie a un caso

o a una scelta istintiva

o a una remora

che ha trascinato la questione

fin oltre il limite,


non sarò io

ad abbandonare.

Non sarò

la tua risposta sbagliata,

la tua delusione più cocente,

il demone che ti porti dentro.

Non sarò io

il primo tradimento,

il coltello ficcato in gola,

il fantasma che ti segue

in sogno,

l'ombra lunga delle giornate

fredde.


Non sarò io

la viscerale incomprensione,

il ricatto fino all'ultimo respiro,

il picchetto sbandierato d'amore

oltre il quale la disobbedienza

entra nell'illegale biblico.


Lontana più di un metro,

la lama della mia lingua non ti taglia,

ti sfiora.

A una distanza antalgica

i miei tentacoli di bisogno

non arrivano ad avvilupparti,

a soffocarti.


La gioia

di non sapere

che significa

quel potere senza controllo,

di non aver dovuto capire

la fatalità dei miei difetti

addosso a qualcun altro.


Il sollievo di non sentire mai

lo strappo dalla mia pancia,

l'altro da me, che è stato me

e che mi accusa.


La certezza che nessun processo

né nessuna gogna

saranno mai come un figlio

che ti imputa le tue vere colpe.


Un angelo ha steso la sua ala

sulla mia testa

e mi ha risparmiato

dalla conoscenza carnale

della maternità,

dalle quinte di dolore

che questo teatro

vuol farmi credere di amore.



                                      ***


IL MOMENTO PRIMA


Quanto hai pianto,

così tanto,

che i tuoi singhiozzi

scuotevano le mie stesse spalle

mentre me ne andavo.

Mi ricordo quelle mattine

chiare d'aprile,

i nostri giovedì al mare

sulla spiaggia ancora deserta,

i tuoi vestiti di petali,

gli occhi tuoi poggiati

al collo

agli zigomi

al seno,

quanto speravo

in noi.

Ma no,

non era speranza,

non la chiamavo così,

ci stavo dentro in silenzio

volendo credere,

in attesa.

Secoli di lune e menopausa,

istanti interminabili

di guerra e clangori,

ci sono state canzoni e partite

e tanta acqua verdastra sotto il mio balcone.

Sii felice, mio amore perso,

creatura bellissima sul bordo della magia,

eppure così vera, così stropicciata e dolente,

ti ricordi il momento prima di baciarci?

Così vorrei tu ti sentissi

così voglio sentirmi

con un tremore di gioia

sospeso

prima della vita

che è la vita.




                           Anna Segre  da   La distruzione dell'amore



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