martedì 13 dicembre 2022

DELLA BONTA' DI FLAMINIEN

 


                                    Rosso Fiorentino - Angiolino musicante ( Galleria Degli Uffizi )




" Nel caso di Flaminien, ( amico di Bonnefoy, Cioran, Michaux che ha frequentato negli anni '70, di Saint John Perse...) posso dire che si tratta di " frammenti" di un verso largo, un po' prosastico ; spesso ci sono addirittura pagine di citazioni di altri testi. E' una poesia fortemente filosofica, ragion per cui ci sono senz'altro momenti fonici e partiture ritmiche cui ho dovuto stare attento; in altri casi ho badato soprattutto all'aderenza semantica, a una sorta di sillogismo lirico che l'autore propone nel libro " . (  F. Scotto )




1

E' la speranza misteriosa

che affiora per effrazione

in tale gioia e in puro dono

in un universo d'ombra.

Anteriore ad ogni sapere,

qui nell'essere che appare,

giustificandolo tra gli esseri,

sentiero fuggevole.

Il risveglio è la sua ragione,

la fonte la sua memoria.


Luminoso pianeta che nessuno attende,

presenza spontanea che si  eclissa.



                                         ***


6

Unica è l'inattuabile bontà,

l'intempestiva che sconvolge,

senza confine vivente

nel luogo inconsistente,

con cariche affettive affluenti,

riceve, emette senza posa

qualcosa di immediato nell'effimero.

Vulcanica, mai astratta,

perché la singolare e consensuale

è la meno familiare,

la mano condivisa ?

E' un raro potere innato

sapere amare totalmente.



                                          ***


31

Identificata

coperta di nulla

e sempre allo stato nascente,

ossessione degli irritati,

bontà è il candore

che mina l'esteriorità.

Quando sfrega il fuori

dal didentro

- il tutto e le parti 

abitati da un mutuo sussulto, -


affatto l'approccio della tenerezza,

tenace nel minimo luogo.



                                             ***


33

" Se tu chiami buoni soltanto i buoni,

  chi mi chiamerà buono?

  ( Antonio Porchia )


Quello assiste da un altro

a una scintilla di bontà :

consenso per evidenza

e stupore,

fugace comunione con il vero.

Inspiegabile!

Subito seguita da un desiderio d'oblio,

per non doversene

sentire sprovvisto.



                                       ***


" Non possiamo dare quel che abbiamo già dato, non possiamo dare quel che già appartiene all'altro"

  ( L. Borges )


L' indicibile bontà dell'altro verso di noi,

osmosi continua

di vita in vita nella sua meraviglia,

cancellala nostra miseria,

coniuga il nostro sforzo,

fortifica il seme:

irruzione di una grazia,

questo azzurro radicamento

del destino umano.




              Jean Flaminien  da   " Della bontà "  ( Trad. di F. Scotto )


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