Rosso Fiorentino - Angiolino musicante ( Galleria Degli Uffizi )
1
E' la speranza misteriosa
che affiora per effrazione
in tale gioia e in puro dono
in un universo d'ombra.
Anteriore ad ogni sapere,
qui nell'essere che appare,
giustificandolo tra gli esseri,
sentiero fuggevole.
Il risveglio è la sua ragione,
la fonte la sua memoria.
Luminoso pianeta che nessuno attende,
presenza spontanea che si eclissa.
***
6
Unica è l'inattuabile bontà,
l'intempestiva che sconvolge,
senza confine vivente
nel luogo inconsistente,
con cariche affettive affluenti,
riceve, emette senza posa
qualcosa di immediato nell'effimero.
Vulcanica, mai astratta,
perché la singolare e consensuale
è la meno familiare,
la mano condivisa ?
E' un raro potere innato
sapere amare totalmente.
***
31
Identificata
coperta di nulla
e sempre allo stato nascente,
ossessione degli irritati,
bontà è il candore
che mina l'esteriorità.
Quando sfrega il fuori
dal didentro
- il tutto e le parti
abitati da un mutuo sussulto, -
affatto l'approccio della tenerezza,
tenace nel minimo luogo.
***
33
" Se tu chiami buoni soltanto i buoni,
chi mi chiamerà buono?
( Antonio Porchia )
Quello assiste da un altro
a una scintilla di bontà :
consenso per evidenza
e stupore,
fugace comunione con il vero.
Inspiegabile!
Subito seguita da un desiderio d'oblio,
per non doversene
sentire sprovvisto.
***
" Non possiamo dare quel che abbiamo già dato, non possiamo dare quel che già appartiene all'altro"
( L. Borges )
L' indicibile bontà dell'altro verso di noi,
osmosi continua
di vita in vita nella sua meraviglia,
cancellala nostra miseria,
coniuga il nostro sforzo,
fortifica il seme:
irruzione di una grazia,
questo azzurro radicamento
del destino umano.
Jean Flaminien da " Della bontà " ( Trad. di F. Scotto )
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