REPLACED
E' un ticchettìo che non viene ascoltato
non sanno come non sanno
dove appoggiare l'orecchio
ormai è fatta di frammenti, della sabbiolina che senti se capovolgi
le cose rotte dentro.
***
FREEZING II
Mi hanno insegnato ad avere paura
delle cose che possono capitare :
dormire con gli elastici ai polsi, accarezzare gli animali
degli altri, storcere gli occhi, sporgersi troppo dalle finestre; ingoiare
prosciutto e uova sode, attraversare la strada davanti casa;
camminare sul marciapiede.
***
FREEZING III
Ho imparato a separare i chiodi dalle viti a riconoscere
tenaglia cagna, pappagallo e altri giochi
di ruggine ( non devi sbagliare per vincere )
trovare la cosa giusta portarla a destinazione per un altro flagello
il premio: non pensarli piantati
nella testa o conficcati
tra i denti.
***
Ora sembra di sbattere le ossa agli architravi delle porte di ogni stanza
le clavicole le costole l'anca le falangi le dita frantumate piano
senza usare la forza.
A quelle porte mi appoggiavo con lo sterno e la fronte
entravo nel legno a cercargli le radici
una notte lo stipite mi spaccò in due la testa
le scosse della terra disorientano
le scosse della terra a volte ossigenano.
***
FLASHBULB III
Colpi di cuoio su un enorme sacco di sabbia ricordo
solo il rumore
di calci presi lungo le scale di casa
tu ferma sensibile a niente, piccole mani che mollano una presa instabile
il fiume di carte da gioco che scivola nelle fessure del legno ( poi perse per sempre )
dell'evento nessune immediate conseguenze.
***
Dalle finestre la calma pulita dei giorni
abbracciava le urla di ogni ora della notte
il rame fuso nelle pieghe della testa
piaghe inconfessabili limature invisibili assorbite da tutti i ritratti
della casa vuota e sempre
così piena, così bianca.
Diletta D' Angelo da Defrost
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