Fuori, le ombre m' inseguono...
L' Autore - con questo testo - dona ai lettori una poesia umana, vera, provocatoria e sincera; scandisce il tempo del coraggio; affronta la desolazione e la dignità della disperazione; declina il senso della morte con il sussurro della responsabilità e della consapevolezza efficace di un processo naturale e significativo in un dialogo empatico. Afferra la finalità dell' operare umano orientato tra l' assistere e l' includere l' esigenza di liberarsi dall' angoscia e il superare l' etica dell' egoismo. Muove infine a compassione ( nel senso letterale del termine latino " cum patior " ) l' universo, unendo il desiderio di alleviare la pena con l' espiazione dell' inquietudine e il riscatto dal disorientamento.
Sono tetri i pozzi in cui cadono i piedi
quando il verbo è cucito nella carne
- nell' illusione di essere amati -
ci si immagina d' organza sulla spalla
nuda.
***
CAMERA 1
Diagnosi è una parola vuota,
è nella descrizione dello stadio
la scelta di remare nell' acqua melmosa.
Resta vano il pianto e la speranza
nel fango non vedi il fondale
anche indossando una maschera.
Il sangue s' aggruma a rosario.
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Amo l' uomo che respira lento
guarda il mare e non lo giudica ;
la foglia che cade dal ramo
e s' affida al vuoto per tornare origine.
Amo il pensiero del serpente
l' ignoto ipotizzato che solo lui conosce
e le donne che ridono forte
gli amici che sanno di muffa
perché nel vecchio si riposa ad occhi chiusi.
***
SALA D' ATTESA
Il silenzio ha la dignità del fiore
è nell' apice che cela il seme
fluttuante al vento - senza foglie
attendendo la schiusa.
***
Nella luce che attraversa l' asola
d' impone lo sconforto del dito
che ne occlude il passaggio.
Mia madre dice sempre
che il bottone alla giusta altezza
concede al tempo il suo respiro.
La qualità di un abito
è la meiosi tra chi cuce e ch' indossa.
***
SCELGLI
Puoi essere fiore d' orchidea
cadere intero staccandoti dal ramo
o essere rosa anche peonia
sfiorendo ad ogni petalo caduto
o ancora hybiscus gigante
dove il pistillo rimane adeso.
Morire è una scelta scaduta.
***
CORRIDOIO
Fu troppa luce incanalata
a rendere abisso il mio guardare.
Dimenticai il dovere di morire
nidificando tra le grondaie del cielo,
quelle nuvole sospese e incastrate
nel citoscheletro di un insaturo celeste.
***
L ' EREDITA'
Ho immaginato di raccontarti il mio dolore
almeno cinque gocce al risveglio
e venticinque prima del sonno.
Ho preferito poi
usare una matita 2B per scriverne poesie .
***
Misi il fuoco al centro, era rosso
sfocato di vita, accomodavo la rosa
al giusto grado di curvatura del cristallino.
Dietro le inferriate i ricordi,
fuori - le ombre m' inseguono.
Antonio Corona da Mi troverai vivo
Ecco.. meglio la matita perché tutto il resto mi stava immalinconendo di brutto..
RispondiEliminaQuesto è " parlar chiaro..."
RispondiEliminaE vada per la matita !