martedì 7 gennaio 2025

DI GENNAIO , DI NOTTE


                                    L' anima si tiene appena, che non frani nel vuoto...



In questa poesia, Mario Luzi, in un momento di profonda riflessione, ripensa al senso vero della vita e dell' esistenza. La vita scorre inesorabile e il mese di gennaio si pone come crocevia del tempo, l' inizio che guarda alla fine e viceversa, in un continuo e indefinito scorrere di ombre e di luci. Vecchiaia e giovinezza si contrappongono attraverso il ricordo - lontano, ma sempre presente - di una donna amata.





Di Gennaio, di notte

quando lungo le sue vene

lo spazio

trepida per un vento

inesauribile, ravviva

negli alberi speranze

ancora vane

e li sveglia a una vita

ancora incerta,

troppo remota oltre le

cime

e oltre le radici;


nei giorni incerti ai

crocevia del tempo

nelle ore dopo la passione

quando

anche il dolore ha fine

e l' anima si tiene appena

che non frani nel suo vuoto

e si chiede stupita più che

ansiosa

s'è quella l' agonia ch'è in 

ogni inizio

o il termine, il temine di tutto,


e accade che qualcuno

per certezza. per afferrarsi

a un segno

mormori il suo tra il nome

dei suoi cari

ed è strano come murare

lapidi

su case per memoria d' un

passaggio,

d' una sosta nel transitare

eterno,


viso di molto amata un

tempo

che tra pagina e pagina del

libro

 sfogliato senza termine

degli anni

hai la pace che dà l'essere

fiochi

e spenti come la crudele

patina

qualcuno soffia nelle tue

fattezze,

t' eccita , ti richiama al mio

tormento

quale fosti d'età in età,

puerile,

puerile sotto nuvole di

marzo,

giovinetta sgusciata da

anni informi

tra infanzia e pubertà,

donna nel vento.

Frattanto siamo divenuti

grigi.


Esco, guardo addossato ai

muri alti

la mia patria ventosa e

montuosa,

prendo fiato, poi seguo la

via crucis.



                   Mario  Luzi    " Di Gennaio, di notte "  ( 1947 )




4 commenti:

  1. La coscienza di una fine palpabile, gennaio come portale ma per un futuro a breve termine, portale ingombro di memoria - anche soave, s'intenda -, ma memoria; è il grigio che incombe, poca strada ancora, una via Crucis che sa di epilogo.

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  2. Questa poesia ha fatto anche a me un' impressione di tristezza, di destino incombente e - forse - a breve termine, ben lontana dall' iconografia usuale che presenta l' anno nuovo come un neonato pieno di vitalità e di risorse in essere. Lo si capisce anche dal fatto che abbia scelto - come compendio e accompagnamento - una canzone di tragica morte , bisognosa unicamente di misericordia.

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    1. Siamo in linea - forse - con un farraginoso navigare a vista, in un placido mare di nebbia uggiosa, silenzio di chiglia appena solleticata, cannocchiale a scrutare il vuoto, sperando che rimanga tale: orizzonte intriso di viaggio quieto..

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  3. Molto apprezzabili questi versi a commento di una poesia ...
    Grazie!

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