lunedì 20 gennaio 2025

50 TENTATI SUICIDI

 


                                                 Le presine da forno sentiranno la mancanza...



Questo libro di Carnaroli mette in versi, con un immaginario macabro - quotidiano  50 tentati suicidi di " casalinghe disperate " o di una sola la cui immaginazione si faccia carico di tutte le donne, tra paste sfoglie, lavatrici, rubinetti pieni di calcare, supermercati. Nonché 50 descrizioni di oggetti di uso domestico trasformati in armi letali per altrettanti omicidi : un cavatappi, un barattolo di pelati, il guinzaglio del cane... Dunque, omicidi o suicidi sono le facce di una stessa medaglia, a seconda che lo sconforto prenda la piega dell' autolesionismo o dell' impulso omicida; un mondo femminile - dunque - con tutte le sue paure, frustrazioni, costrizioni, desideri repressi ( come se li immagina l' autrice ).

A questo punto però mi chiedo : per chi è stato scritto questo libro? Chi mai saranno le possibili lettrici ? E qualche dubbio mi assale : le casalinghe disperate penso di no , in quanto questa immagine della donna tra le mura di casa mi sembra rimandi a uno stereotipo ormai superato ( e anche perché - dal tipo di versificazione non propriamente  chiarissima - probabilmente non sarebbero in grado di comprenderlo-).Le donne emancipate, nonché quelle " in carriera" neanche, perché si sentirebbero lontane anni luce da simili personaggi ( e non avrebbero neppure il tempo di leggerlo e di farci qualche riflessione..).

Adunque, questo libretto edito da Einaudi , " cui prodest? ". Ai lettori ( se vorranno ), l' ardua sentenza...




nella gabbia dei leoni

coi bambini che guardano

la mia testa

muoversi

come coda di

lucertola il corpo

continua a scattare

foto ricordo.



                                      ***


dentro il garage 

dove ho passato l' infanzia a

separare i chiodi dalle viti

per mostrare a mio padre

di valere almeno quanto gomma

da bagnato mclaren

abbassare il finestrino

sgasare.



                                               ***


preparo il giorno

del mio trapasso stendo

la pasta sfoglia passo

passo

come dice benedetta

detto cotto

le presine da forno

sentiranno 

la mancanza quando

cadrò

di sotto.



                                           ***


raggiungere lo stato profondo

che solo dash bucato lavatrice

di sporco

fare il cambio - scheletro nell' armadio

partorire pelle

come le cicale.



                                               ***


questi pois bianchi su lenzuolo

dove ricalca la mia guancia

una forma di fetta

arancia o carne

fanno malattia infantile

lamento voglio pappa

la mia guancia dicevo

aderisce

come sangue

alla mutanda

solo con acqua calda

si leva

o sveglia.



                                        ***


il barattolo

dei pelati appoggiato sul piano

da lavoro della cucina

ancora chiuso

che nessuno 

ha voglia di mangiare

si sa nella carneficina.



                                               ***


una cornice

d' argento dove prima

c'era tuo babbo che ti teneva

per un braccio

eri vestita di bianco

con un mazzolino

scialbo di fiori

ridi

non sapevo ancora

come gridi.



                                            ***


penzolare dalla trave

che mio padre

ha aiutato a costruire

i muratori

scelti

dall' ingegnere

premio

ditta miglior cantiere.



                                              ***


chiedo malattia terminale

melanoma almeno macchia sospetta

sul tallone dove batte l' adidas

in promozione

di un numero più piccolo

del mio reale dolore.



                 Alessandra Carnaroli  da   50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti 




6 commenti:

  1. Servirà ad esorcizzarlo, l'insano gesto? A chi lo leggerà, l'ardua sentenza.
    Sopravvivrò con il dubbio :)

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  2. Penso che chi avesse in mente di compiere un " insano gesto " non verrebbe distolto da un libro di poesie. Se mai lo leggesse...
    Perciò mi sembra che il tutto si risolva più in una disputa teorica.

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  3. Belle. Direi parecchia autoironia per le donne sempre in bilici nel cadere nelle trappole dei vecchi cliché e per gli uominidi tutti che prestassero un po' di attenzione in casa alle loro donne. Direi che sono deatinate a tanti, se non proprio a tutti.
    Che poi, so che non è per niente bello parlare male delle donne, ma permettermi di dire che trovo davvero poche cose più sciocche di sposare un uomo.

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    1. Soprattutto sposare un uomo che immagini solo di conoscere..

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  4. Ti ringrazio, Alberto, di aver postato questo commento che è un inno alle donne - come spesso fai - ché le tieni in grande considerazione. Non manca neppure la tua sensibilità all' ironia, ché la sai vedere anche dove gli occhi dei più non arrivano.
    Buona giornata!

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  5. Rispondo a Franco : questo è un grave errore più frequente di quanto si pensi : a volte si crede di conoscere una persona, ma - per casi che sarebbe lungo analizzare qui - è un'immagine proiettata di nostri bisogni o desideri che coltiviamo anche inconsciamente
    relative a una figura genitoriale ( spesso un complesso edipico irrisolto ).
    E da qui ,una volta passata la sbornia sessual- sentimentale, ci si ritrova soli e frustrati,
    con la sensazione di aver sbagliato tutto o ( peggio ! ) con la rabbia di sentirsi ingannati dal partner.

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