Dove incontrarti ora...
Cercano i mesi
nell' androne,
a bassa voce,
compiono così il
destino
di quest' ultimo
pomeriggio. La
sabbia del tempo
batte sulle tempie, il
pensiero è un ricordo.
***
Siamo nati in una
pausa
dell' infanzia, nella
dolcezza
della prima volta.
Angeli custoditi
nella disciplina,
angeli in una ferita.
***
Tutto sembra intimo
nei ritorni,
in questo ascolto
fedele alla prigionia,
tutto
è intimo. Ma dove
incontrarti ora, dove
incontrarti ? Pietra sul
polso, pane spezzato
sillaba dopo sillaba,
seme di luce nel
frutto più duro.
***
E che nome dare a
questo incendio ? Le
pareti
della stanza tremano
nel bicchiere, non c'è
altro
che spazio. E' troppo
tardi per la prima
volta.
Caro taglio, incidimi.
***
Questa è la tua
stanza d' attesa,
è una faccenda di
passaggio, non
somiglia.
Non c'è altro che
spazio, opera astratta
della
coscienza. Accanto
al letto, un bicchiere
d' acqua.
Giuseppe Martella da Quantità di perdono
Ma non siamo nel nostro totale, di passaggio? Giustamente a nulla somigliando, anche e soprattutto, a chi ci vede uguali. E custodire noi, angeli svagati.
RispondiEliminaBello questo modo tuo di vedere noi, " angeli svagati..." ma vicini a Dio più degli angeli veri.
RispondiEliminaDio infatti non ha mai detto che gli angeli sono " suoi figli", né che siano stati creati " a sua immagine e somiglianza ". Parlando di noi - invece - è tutto quello che di importate dobbiamo recepire della Sua parola.