Sotto il fiato del cielo sono rimasto solo...
Sotto il fiato del cielo
sono rimasto solo
e guardo questa estate
senza leggenda andare.
Tu sei la mia fortezza, il grano alto
degli anni infiniti che non tornano,
e di quelli incalcolabili, dopo.
Solo non ti dimenticare e abbi,
anche solo un istante, quel tuo volto
di ragazzino punto da uno spino,
quel sorriso che buca la tristezza,
così ho imparato a vivere.
***
Fino dalla costruzione del mondo
era fissato che ti cercassi dopo
tra le figure, ombra
che si accampa e m'accora.
Non troverai di lui che tracce incerte,
non troverai che segni
che è stato e che sarà : a te guardare
con occhi non ingombri,
con amore lontano.
Così qualcuno. E io a doppiare mete,
a fermare il respiro giunto a questa
età di limite oltre cui si stende
il non mai preso mare.
Non più del tempo tuo sarà il mio
ti ridicevo, e formulavo algebre
che trovano per scoglio il tuo paterno
volere la mia vita
all'infinito.
***
Tornando presso un luogo, come in sogno,
chiedi di ritrovare la persona
con la quale vi fosti : all'improvviso
il tempo è obliato,
ti pare di toccare
la figura di ieri.
Ma stringerla è impossibile
e chiedi a Dio, ai sogni
dove alberghi la forma che hai cercato,
che hai sentito vicina,
richiamata dal nome,
dal seme del passato, del futuro,
mai come allora vicini, compressi
fino ad essere nodo del risorto.
***
Toccavi anche tu quel limitare,
quello stare vicini alle ultime
cose, a salutarle.
Le cose si tramutano in ostie,
a traverso ci vedi
primavere d'attesa,
vigilie delle storie
che non hanno mai fine.
Non c'è più quasi nessuno, animali
e nessun altro, a dare il fiato buono.
Anche tu traversavi questo lembo.
Dove sei mai: se potessi sfiorarti...
La forsizia si accende come folle,
emana luce da dove non so,
dà una felicità terrena ignota.
Presto sarà per noi soltanto il giallo
delle piante la squilla da ascoltare.
Tu che lo sai, non lasciare il mio fianco
per la volta più pura.
***
Andrò via senza occhiali e non vedrò
il volto molto amato.
Così dovremo forse avvicinarci,
porgerci mano al viso,
ripercorrere il filo
di una somiglianza.
toccare i solchi discesi dagli avi
fino a una radice più remota.
Indivisi saremo, occhi negli occhi
spenti, abbagliati dall'identità.
Daniele Piccini da Canzoniere scritto solo per amore
Canzoni del ritorno... e sei tornata anche se non andasti mai veramente via!! :-)
RispondiEliminaHai ragione. La poesia è una parte importante della mia vita e questo luogo mi è caro.
RispondiEliminaGrazie!