venerdì 2 febbraio 2024

CANZONIERE SCRITTO SOLO PER AMORE

 


                                                 Sotto il fiato del cielo sono rimasto solo...




Sotto il fiato del cielo 

sono rimasto solo

e guardo questa estate

senza leggenda andare.

Tu sei la mia fortezza, il grano alto

degli anni infiniti che non tornano,

e di quelli incalcolabili, dopo.

Solo non ti dimenticare e abbi,

anche solo un istante, quel tuo volto

di ragazzino punto da uno spino,

quel sorriso che buca la tristezza,

così ho imparato a vivere.



                                            ***


Fino dalla costruzione del mondo

era fissato che ti cercassi dopo

tra le figure, ombra 

che si accampa e m'accora.

Non troverai di lui che tracce incerte,

non troverai che segni

che è stato e che sarà : a te guardare

con occhi non ingombri,

con amore lontano.

Così qualcuno. E io a doppiare mete,

a fermare il respiro giunto a questa

età di limite oltre cui si stende

il non mai preso mare.

Non più del tempo tuo sarà il mio

ti ridicevo, e formulavo algebre

che trovano per scoglio il tuo paterno

volere la mia vita

all'infinito.



                                                     ***


Tornando presso un luogo, come in sogno,

chiedi di ritrovare la persona

con la quale vi fosti : all'improvviso

il tempo è obliato,

ti pare di toccare

la figura di ieri.

Ma stringerla è impossibile

e chiedi a Dio, ai sogni

dove alberghi la forma che hai cercato,

che hai sentito vicina,

richiamata dal nome,

dal seme del passato, del futuro,

mai come allora vicini, compressi

fino ad essere nodo del risorto.



                                                  ***


Toccavi anche tu quel limitare,

quello stare vicini alle ultime 

cose, a salutarle.

Le cose si tramutano in ostie,

a traverso ci vedi

primavere d'attesa,

vigilie delle storie

che non hanno mai fine.

Non c'è più quasi nessuno, animali

e nessun altro, a dare il fiato buono.

Anche tu traversavi questo lembo.

Dove sei mai: se potessi sfiorarti...

La forsizia si accende come folle,

emana luce da dove non so,

dà una felicità terrena ignota.

Presto sarà per noi soltanto il giallo

delle piante la squilla da ascoltare.

Tu che lo sai, non lasciare il mio fianco

per la volta più pura.



                                                      ***


Andrò via senza occhiali e non vedrò

il volto molto amato.

Così dovremo forse avvicinarci,

porgerci mano al viso,

ripercorrere il filo

di una somiglianza.

toccare i solchi discesi dagli avi

fino a una radice più remota.

Indivisi saremo, occhi negli occhi

spenti, abbagliati dall'identità.




                       Daniele Piccini   da   Canzoniere scritto solo per amore


             


2 commenti:

  1. Canzoni del ritorno... e sei tornata anche se non andasti mai veramente via!! :-)

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  2. Hai ragione. La poesia è una parte importante della mia vita e questo luogo mi è caro.
    Grazie!

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