... e si diviene terra promessa...
La tua costruzione
su questa riva
miete già insonnie
fatte di molte perdite
nausee e gonfiori
con ricorsi a più consulti,
un apprendistato
che si esegue sulla pelle.
***
Il primo suono percepito
ricorda un'eco di vita
in fondo al mare,
poi le acque si rompono
come nel racconto
più antico
di una liberazione
e si diviene terra promessa.
***
La notte si accende
come un giglio di sangue
- fammi accogliere
il pianto e la debolezza
concedimi la resa
di essere sconfinato
sottile e forte, stremato e forte
debole e forte... forte.
***
Finché una mattina ti vedrò
tornare a casa,
negli occhi le arnie
delle api alla fine dell'inverno.
***
L' attesa rivive davanti alla finestra
nei piccoli abiti di fata
che asciugano sullo stendino,
pentagramma di note
disposte alla prima esecuzione.
***
Sarà immenso vedersi
con la nuova vita sulla pelle,
faremo costellazione
se un altro disegnerà nell'aria
la nostra vicinanza.
***
Sei un fiume che unisce
continuità e inizio,
ti ho aperto al sole
con tua madre
e ti navigo per sempre.
***
Adesso entriamo nell'ombra
della Terra, noi
vivi al mistero
come esche all'amo del mondo.
Marco Bisanti da Nella camera - esercizi per l'attesa
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